Open Fiber, copertura delle prossime città e querelle con TIM

Open Fiber svela i prossimi piani di copertura mentre lo scontro con i vertici di TIM si fa sempre più aspro.
Open Fiber, copertura delle prossime città e querelle con TIM

Dopo che il suo amministratore delegato, Tommaso Pompei, aveva recentemente fotografato lo “stato dei lavori” per la copertura in fibra FTTH (Open Fiber, la copertura in fibra procede spedita), Open Fiber ha rivelato le prossime città che verranno raggiunte dal servizio.

Attualmente, com’è facile evincere nella pagina Open Fiber dedicata alla copertura, le città di Perugia, Venezia, Bari, Cagliari, Palermo, Catania, Genova, Firenze, Napoli e Padova sono già state raggiunte o lo saranno nei prossimi mesi.
Nelle prime 6 città le società partner di Open Fiber – Vodafone, Wind Tre, Fastweb (solo a Milano), Tiscali (Perugia e Cagliari), Go Internet (solo a Perugia), Tecnoadsl (solo a Perugia), Connesi (solo a Perugia) – hanno già avviato la commercializzazione delle offerte fibra FTTH fino a 1 Gbps alla clientela finale.


Per quanto riguarda i piani futuri, entro l’estate inizieranno i lavori a Ravenna grazie a un investimento di circa 20 milioni di euro.
“A stretto giro”, Open Fiber ha comunicato che raggiungerà Cesena, Piacenza, Forlì, Ferrara, Rimini, Reggio Emilia, Imola, Modena e Parma, oltre ad alcuni comuni dell’hinterland di Bologna (sulla regione Emilia Romagna l’investimento stanziato è di 248 milioni di euro).

Prossimamente Open Fiber raggiungerà anche La Spezia, Savona, Sanremo, Imperia e Chiavari.

Si inasprisce la querelle con TIM

Se da un lato Open Fiber si è aggiudicata i bandi Infratel per la realizzazione della rete a banda ultralarga nelle aree bianche del Paese (“aree a fallimento di mercato”), dall’altro TIM ha deciso di investire autonomamente su queste aree per creare o ampliare la sua rete, anche con il supporto di un partner finanziario (TIM, banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato senza investimenti pubblici) oltre che con Flash Fiber (Flash Fiber (TIM e Fastweb) copriranno in fibra FTTH le aree non raggiunte da Open Fiber).

E se Open Fiber, per bocca del presidente Franco Bassanini, prova a tendere la mano a TIM, l’ex monopolista risponde “picche”.
Società che si occupano di energia investono in settori diversi dal loro quando il Paese soffre di problemi di competitività per l’alto costo dell’energia. Mi chiedo che senso abbia“, ha dichiarato il presidente di TIM Giuseppe Recchi.

Al che, a stretto giro, è giunta la risposta di Bassanini: “a Open Fiber non fa paura una fair competition nel rispetto delle regole italiane e europee. Costruiremo la rete del futuro per tutti gli italiani e questa rete sostituirà dappertutto la rete in rame esistente, garantendo più velocità d’accesso (gigabit invece di megabit), più affidabilità e stabilità delle connessioni. Così contribuiremo a riportare l’Italia dove merita. Ai primi posti in Europa. Siamo concreti, non sognatori. Noi vogliamo colmare i ritardi che l’Italia ha accumulato sul digitale proprio perché chi avrebbe dovuto farlo, godendo di una rendita monopolistica, non ha investito abbastanza“.

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