Microsoft ha annunciato che il pieno supporto per i nuovi processori sarà garantito solo ed esclusivamente in Windows 10. Ciò significa, ad esempio, che le nuove funzionalità integrate nei processori di nuova generazione non saranno sfruttabili sui sistemi Windows antecedenti Windows 10.
Per l’utente finale potrebbe non cambiare granché ma, per le aziende, la notizia è sicuramente di grande importanza. Com’è noto, infatti, le aziende sono restie a passare a nuove versioni di Windows se quella attualmente utilizzata non crea alcun tipo di problema ed è ben nota anche ad impiegati e dipendenti. Si pensi alle macchine Windows XP, spesso mantenute nella propria infrastruttura ben oltre la data di fine supporto Microsoft (aprile 2014).
Gli utenti di Windows 7, ad esempio, potrebbero non vedere mai integrato il supporto per Speed Shift, nuova caratteristica peculiare dei processori Intel Skylake di sesta generazione.
La nuova feature Speed Shift, propria delle CPU Skylake, consente di migliorare le prestazioni del sistema, ove necessario, regolando dinamicamente frequenze di clock e tensioni sul processore.
La scelta di Microsoft potrebbe essere un’ulteriore conferma della volontà della società di spingere al massimo l’acceleratore su Windows 10 e, allo stesso tempo, indurre sempre più utenti alla migrazione.
E non sarà solo questione di Skylake: come rivelato da Terry Myerson, Windows 10 sarà l’unico sistema operativo Microsoft a supportare la piattaforma Kaby Lake (processori Intel di prossima generazione realizzati con processo costruttivo a 14 nm), gli Snapdragon 820 di Qualcomm e Carrizo di AMD.