Qt è una libreria multipiattaforma per lo sviluppo di programmi con interfaccia grafica ampiamente usata in KDE, “desktop environment” per Linux. La libreria è sviluppata da Qt Software – precedentemente conosciuta con il nome di Trolltech -, acquisita da Nokia nel mese di Gennaio 2008 per più di 150 milioni di dollari.
Il colosso finlandese fa oggi un annuncio importante: Qt 4.5, nuova versione della libreria attesa per il prossimo Marzo, sarà disponibile anche sotto licenza LGPL. Per gli sviluppatori che intendono usare Qt all’interno di software proprietari sarà disponibile una versione a pagamento del prodotto mentre tutti gli altri, ovvero coloro che si impegnano nel mondo del “software libero”, saranno liberi di sfruttare la versione LGPL. In quest’ultimo caso, gli sviluppatori saranno solamente tenuti a condividere con la comunità le modifiche operate sulla libreria Qt.
Le precedenti versioni di Qt non sono interessate dalla modifica dei termini di licenza che avrà valore a partire dal rilascio della release 4.5.
Il cambio di rotta ha raccolto il favore di Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical e della distribuzione Linux Ubuntu: “Qt è ampiamente utilizzato in Kubuntu così come nelle applicazioni KDE. Canonical è quindi piacevolmente colpita dell’annuncio reso da Nokia“. Anche Joe Miller, sviluppatore di Second Life, applaude alla notizia spiegando come possa semplificare notevolmente l’utilizzo della libreria nel mondo virtuale 3D creato dalla società statunitense Linden Lab.
La libreria Qt può essere considerata come parte integrande del “cuore” dell’interfaccia KDE. Essa, infatti, è in grado di fornire un toolkit C++ per lo sviluppo di interfacce multipiattaforma: Qt è infatti disponibile nelle versioni per Linux, Mac OS X e Windows. Viene anche fornito supporto, sebbene non in maniera ufficiale, per Java, Python, Ada, Perl, Pascal e PHP.
Esiste anche una versione, attualmente in “beta”, per telefoni e dispositivi mobili S60. La versione “Embedded” di Qt, poi, è pensata espressamente per palmari e smartphone.