Gli italiani sono favorevoli all’adozione di tutti quei sistemi che consentano di effettuare pagamenti senza ricorrere al contante. È la conclusione più importante a cui è pervenuta una ricerca ISPO incentrata sui sistemi per il pagamento elettronico. Il campione non è vastissimo (800 individui) ma Renato Mannheimer, presidente dell’istituto lo ritiene sufficientemente rappresentativo. Ben l’80% degli intervistati – si tratta comunque di persone abituati a fruire dei servizi della Rete – si è infatti dichiarato favorevole all’utilizzo della “moneta elettronica” con una propensione maggiore, stranamente, da parte degli utenti più in là con l’età mentre sono i giovani a mostrare più disinteresse.
Dell’80% degli intervistati, il 52% si è dichiarato certamente favorevole all’impiego degli strumenti di pagamento che evitano l’uso del contante, il 28% è abbastanza favorevole.
L’indagine ISPO è stata pubblicizzata in occasione della seconda edizione del “No Cash Day“, un evento che mira a sensibilizzare gli italiani informandoli sui vantaggi legati all’uso della moneta elettronica ed agli aspetti negativi che riguardano l’utilizzo del contante. Secondo le ultime stime, infatti, ricorrendo al contante si contribuisce solamente ad aumentare le spese del sistema-Paese che costerebbero all’incirca 10 miliardi di euro all’anno. Per non parlare delle somme in contante che non circolano o “scompare” nel “nero” (evasione e corruzione).
Durante la conferenza di presentazione del “No Cash Day” è Dave Birch, consulente esperto di moneta digitale, presidente del Digital Money Forume del Digital Identity Forum di Londra, a “snocciolare” cifre e a rilasciare importanti considerazioni. In Europa, quando si tratta di pagamenti, “quattro quinti dei 388 miliardi di transazioni europee al dettaglio sono ancora regolati in contanti e il costo totale dell’accettazione, distribuzione, gestione, movimentazione, trattamento e riciclo dei contanti viene stimato in 84 miliardi di euro, ovvero lo 0,6 per cento del Pil, ovvero ancora 130 euro per singolo cittadino europeo“. Una ricerca condotta dalla banca tedesca (Bundesbank) evidenzia come solamente il 10-15% delle banconote teutoniche vengano utilizzate per le normali transazioni. Tutto il resto sarebbe utilizzato in massima parte fuori all’area euro: il denaro starebbe scomparendo, insomma, all’interno delle cosiddette economie grigie e nere.
Ed ecco allora perché la giornata odierna – il “No Cash Day” – vuole appunto diffondere la consapevolezza di come l’utilizzo di strumenti di pagamento alternativi, carte di credito in primis, sia da preferirsi. “Il denaro contante è costoso, falsificabile, pericoloso, sporco e inquinante, spesso usato per entrate illegali, evadere le tasse e corrompere. Non c’è protezione in caso di furto, perdita o distruzione… Una società senza contante è migliore“, si legge sul sito web dell’iniziativa.
Quando si diffonderanno maggiormente i dispositivi dotati di chip NFC e, presso gli esercizi commerciali, i POS per l’elaborazione istantanea delle transazioni, chissà che gli italiani – in una nazione dove il “mobile” è amatissimo – non comincino ad utilizzare con maggior frequenza e convinzione gli strumenti di pagamento elettronico. Per pagare utilizzando il proprio smartphone, infatti, basterà avvicinarsi ad un terminale compatibile (installato, ad esempio, presso un qualunque negozio) e digitare, sul proprio telefono, il codice PIN personale. L’applicazione caricata sul cellulare potrà a sua volta addebitare la transazione su una carta di credito o di debito supportata (suggeriamo la lettura di questi nostri articoli).