In Europa, per il momento, la neutralità della rete è un principio giuridico ormai affermato: Neutralità della Rete: l’Europa boccia Internet a due velocità.
Una rete Internet che favorisca determinati utenti e penalizzi gli altri, in cui certe tipologie di traffico vengano permesse e altre bloccate non è ammissibile, almeno nel Vecchio Continente.
Sì perché sull’altra sponda dell’oceano è stata appena approvata la nuova normativa che di fatto autorizza i provider Internet a operare qualunque tipo di intervento sui dati in transito.
Le disposizioni appena varate prendono a spallate la risoluzione del 2015 voluta dall’amministrazione Obama con cui venivano introdotte una serie di tutele in favore degli utenti della rete.
La FCC (Federal Communications Commission) perde ogni potere in fatto di regolamentazione del traffico di rete e i provider possono variare, per esempio, il quantitativo di banda messo a disposizione dei clienti a seconda della tipologia di traffico generato.
Gli ISP possono così penalizzare Netflix e favorire Amazon Prime, per esempio, oppure impedire le comunicazioni VoIP, l’utilizzo di client peer-to-peer, della rete Tor, limitare l’accesso a determinati siti web e così via.
Possono così nascere contratti speciali che prevedono ad esempio traffico illimitato per chi paga di più e forti limitazioni per gli altri utenti.
Per non parlare delle restrizioni che le grandi aziende di telecomunicazioni potrebbero imporre sulle dorsali esigendo dalle società over-the-top come Google, Microsoft, Facebook e Amazon oboli ancora più onerosi.
Non è un caso che alcuni colossi abbiano formato per tempo delle alleanze per creare le proprie reti calando in mare cavi in fibra ottica a formare nuove dorsali Internet proprietarie (si pensi a Marea di Facebook e Microsoft: Marea, il cavo transoceanico da 160 Tbps di Microsoft e Facebook è pronto; al Pacific Light Cable Network di Facebook e Google: Facebook e Google posano un nuovo cavo sottomarino).
Le nuove norme che aboliscono la net neutrality costituiscono un precedente estremamente pericoloso. È pur vero che i provider Internet operano in un regime di concorrenza ma i rischi di una rete Internet meno libera e meno aperta sono, purtroppo, concreti.
Recentemente, sempre negli USA, ai provider era stata concessa la facoltà di monitorare il traffico dati degli abbonati e rivendere a terzi le informazioni raccolte: Navigare anonimi senza che neppure il provider possa monitorare i siti visitati. Mala tempora currunt.