In Europa la neutralità della Rete era a rischio. Usiamo l’imperfetto perché, finalmente, il Berec – organismo che raccoglie tutti i regolatori europei competenti in fatto di comunicazioni elettroniche – ha pubblicato una serie di disposizioni che impediscono la creazione di corsie preferenziali.
Non potranno esserci clienti di serie A e clienti di serie B nelle telecomunicazioni, non si potranno penalizzare determinate tipologie di traffico e non si potranno bloccare o discriminare contenuti e servizi.
Vengono quindi ratificate le tesi da sempre sostenute, ad esempio, da Tim Berners-Lee – padre del World Wide Web – che ha invitato cittadini, istituzioni e politici a impegnarsi affinché la Rete possa rimanere un luogo aperto, non soggetto a censure, basato su standard universalmente condivisi, con regole uguali per ciascun utente e senza discriminazioni.
La stessa tesi che in Italia ha recentemente guidato la proposta di legge a firma di Stefano Quintarelli, approvata in Parlamento: Legge Quintarelli: neutralità della rete al primo posto.
Lo stesso punto di vista che ha spinto mezzo milione di cittadini europei a partecipare attivamente alla consultazione pubblica indetta dal Berec, contribuendo alla “vittoria” odierna.
Guidelines on EU #NetNeutrality rules ensure the internet remains an engine for #innovation: https://t.co/WxJev40kgY pic.twitter.com/VyJ0X6thRx
— European Commission (@EU_Commission) 30 agosto 2016
Le linee guida per l’implementazione, da parte degli enti regolatori nazionali, delle norme europee sulla neutralità della rete, appena pubblicate (qui il testo completo), sono chiare e permetteranno di scongiurare comportamenti lesivi dei diritti alla libera concorrenza e quelli del cittadino.