Le proteste in merito alla possibile approvazione dell’ormai celeberrimo “comma 29”, parte integrante del DDL sulle intercettazioni al vaglio del Parlamento, erano culminate nei giorni scorsi con il clamoroso “sciopero” di Wikipedia. L’edizione italiana dell’enciclopedia online libera, per far sentire il proprio disappunto circa le nuove norme proposte, aveva deciso di “nascondere” temporaneamente tutte le voci (veniva effettuato un reindirizzamento automatico verso una pagina contenente il comunicato di Wikipedia).
“In base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto – indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive – di chiedere l’introduzione di una “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti“, avevano scritto gli amministratori della versione italiana dell’enciclopedia aperta sottolineando l’inopportunità della nuova disposizione dal momento che già il codice penale (articolo 595) prevede una serie di sanzioni per eventuali contenuti diffamatori (maggiori informazioni sono reperibili a questo indirizzo).
Dopo lo “scivolone” del Governo sull’articolo 1 del Rendiconto generale dello Stato, la discussione sul DDL intercettazione, a questo punto, sarà rinviata a data da destinarsi. “A questo punto, l’esame del testo sulle intercettazioni verrà rinviato” ha assicurato il capogruppo PDL alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Come conferma l’ANSA, la riunione che si sarebbe dovuta tenere a Palazzo Chigi sull’argomento è stata immediatamente annullata.
Con la brusca frenata subìita dal disegno di legge, cade per ora anche l’approvazione del “comma 29” che tanta preoccupazione aveva destato tra gli amministratori di siti web, sia a carattere professionale che amatoriale. L’impressione di buona parte degli osservatori è che quindi, a questo punto, l’intero iter di discussione salti, se non in via definitiva almeno per un lungo periodo.
La home page italiana di Wikipedia, riporta ancora l’annuncio che – con la massima circospezione – era stato pubblicato nei giorni scorsi. “Grazie a chi ha supportato la nostra iniziativa, tesa esclusivamente alla salvaguardia di un sapere libero e neutrale“, si legge. E’ assai probabile che la pagina principale dell’enciclopedia possa tornare, a breve, quella tradizionale.