Nei mesi scorsi avevamo parlato di Drive PX 2, piattaforma che NVidia ha presentato come “cuore pulsante” per le applicazioni di supercomputing, per le soluzioni di intelligenza artificiale e, soprattutto, per i veicoli autonomi – capaci di districarsi nel traffico senza l’intervento umano -.
Solamente oggi i tecnici di NVidia hanno deciso di offrire alcune informazioni in più. Battezzata con l’appellativo di Parker, la scheda Drive PX 2 poggia il suo funzionamento su un processore ARM v8 a 64-bit con due core Denver 2.0 e quattro Cortex-A57.
Tutti i vari core possono essere contemporaneamente utilizzati nello svolgimento di una certa operazione con la certezza, in questo caso, che le varie cache (4 MB L2 complessivi) non contengano informazioni diverse, riferite però al medesimo thread.
La memoria LPDDR4 (ECC) usa un bus a 128 bit e, grazie alle GPU da 256 CUDA core, Parker può raggiungere il valore di 1,5 TeraFLOPS.
Supportate le librerie OpenGL 4.5, CUDA 8.0, OpenGL ES 3.1, AEP e Vulkan. Parker può decodificiare e codicare video in formato HEVC e VOP9 4K a 60 fps direttamente in hardware.
Grazie alla sua elevata scalabilità, la soluzione di NVidia può essere immediatamente utilizzata per le applicazioni di deep learning ovvero – ad esempio – per l’identificazione automatica degli oggetti presenti nelle immagini oppure all’interno di sequenze video.
NVidia assicura che un chip Parker è più potente del 50% rispetto ad un Apple A9X dual-core.
Per la realizzazione del chip, NVidia si è affidata a TSMC che ha usato un processo costruttivo a 16 nm.