Alla fine il magnate australiano Rupert Murdoch l’ha spuntata costringendo niente meno che Microsoft a cambiare il nome al suo servizio SkyDrive. Nelle prossime settimane, quindi, SkyDrive diverrà un ricordo, sostituito dal nuovo servizio “cloud” battezzato OneDrive.
Microsoft era stata messa alle strette dai giudici inglesi che quest’estate avevano dato ragione alle tesi avanzate da “BSkyB”, pay-tv anglosassone di proprietà di Murdoch, “patron” di Sky (ecco la notizia che pubblicammo all’epoca: Pay TV contro Microsoft: in dubbio il nome SkyDrive?).
Il termine “Sky” è stato ritenuto troppo vicino a quello che da tempo viene utilizzato per pubblicizzare l’offerta di contenuti televisivi a pagamento. Così, Microsoft si appresta a mettere nel cassetto la denominazione SkyDrive sostituendola ovunque con il nuovo nome OneDrive.
“OneDrive”, un appellativo che ricorda la filosofia di “One Company” voluta da Steve Ballmer (vedere questi articoli), quella di una Microsoft che sfuma i confini fra le sue varie divisioni e che “ragiona” come un’unica azienda, guardando complessivamente nella stessa direzione. Un “One” che richiama anche l’ultima versione della console videoludica Xbox e la stessa sede principale, situata a Redmond (USA) sulla “One Microsoft Way“.
“OneDrive”, come si evince anche dal video promozionale appena pubblicato su YouTube, è però anche sinonimo di dati in un unico posto: “un posto per le foto, per i video, per i documenti. Un posto per qualunque cosa componga la vostra vita“, si legge.
Microsoft cercherà comunque di sfruttare il lancio di OneDrive a proprio vantaggio per presentare la sua piattaforma come soluzione efficace per la memorizzazione dei files sulla nuvola.
I tecnici assicurano che tutti i file al momento conservati dagli utenti su SkyDrive saranno egualmente disponibili, nelle stesse posizioni, anche su OneDrive. Microsoft, senza però sbilanciarsi più di tanto, anticipa che OneDrive porterà con sé alcune novità.