Modem libero: come scegliere e usare il router

Dal 30 novembre 2018 avranno piena efficacia le disposizioni approvate da AGCOM in materia di modem libero. Ecco cosa cambia per gli utenti finali. AVM risponde alle domande più frequenti.

La tedesca AVM è una delle aziende che si sono più platealmente schierate a favore dell’approvazione di una norma che anche in Italia permettesse di sancire il concetto e l’importanza del “modem libero”.

Dopo aver aperto una consultazione pubblica, lo scorso 2 agosto AGCOM ha approvato e pubblicato le disposizioni che di fatto permettono agli utenti, abbonati dei vari operatori di telecomunicazioni italiani, di scegliere liberamente il modem router da usare senza più essere vincolati a quello spesso imposto dal provider (Delibera n. 348/18/CONS).

Modem libero significa che agli utenti viene riconosciuto il diritto illimitato, nei confronti di qualsiasi provider, di collegare un router di libera scelta alla loro interfaccia di rete (porta di connessione). A partire dal 30 novembre 2018 il fornitore dell’accesso Internet sarà obbligato a fornire agli utenti tutti i parametri tecnici necessari per configurare e utilizzare il modem router di terze parti.


Dati di autenticazione, parametri di linea, credenziali da usare per ottenere l’IP statico (quando previsto contrattualmente), dati VoIP dovranno d’ora in avanti essere condivisi dai provider Internet.
AVM, azienda che progetta, produce e commercializza alcuni tra i migliori modem router che integrano anche funzionalità di centralino, ovviamente festeggia: anche gli operatori di telecomunicazioni italiani dovranno ad esempio consegnare a ciascun utente i parametri per la gestione della linea VoIP con altri device diversi da quello fornito dal provider stesso. Inoltre, i provider non potranno discriminare la qualità del servizio reso usando strumenti tecnici volti a penalizzare il traffico effettuato usando apparati di terze parti (ad esempio limitazione della banda disponibile).

Nel caso di alcuni fornitori di servizi Internet, la libertà di scelta degli utenti – fino a ieri non sancita a livello normativo – cozzava con la volontà di spronare all’utilizzo del terminale fornito così da disporre in fattura un addebito aggiuntivo.

Sempre entro il 30 novembre 2018, limitatamente ai contratti in essere che prevedono l’utilizzo obbligatorio del terminale a titolo oneroso per l’utente finale, gli operatori di telecomunicazioni dovranno “proporre agli abbonati l’eventuale variazione senza oneri dell’offerta commerciale con la possibilità di passare a una equivalente offerta commerciale che preveda la fornitura dell’apparecchiatura terminale a titolo gratuito o che non ne vincoli l’utilizzo attraverso l’imputazione di costi del bene o dei servizi correlati al terminale nella fatturazione“.
In alternativa AGCOM ha previsto per l’utente finale la facoltà di “recedere dal contratto senza oneri diversi dalla mera restituzione del terminale“.
I provider possono continuare a offrire i loro modem router ma il costo deve essere ben chiaro e separato da quello di altri servizi extra.

AVM ha appena pubblicato una pagina che risponde ai principali quesiti in materia di modem libero.
A questo indirizzo AVM pubblicherà tutti i parametri forniti dai provider italiani per l’utilizzo dei servizi di rete con modem router di terze parti.

Nell’articolo Configurare un router, le cose da fare dopo l’acquisto le operazioni da fare dopo aver acquistato un nuovo router.

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