Quando non è possibile utilizzare la connessione Internet da postazione fissa (ad esempio l’ADSL, il collegamento in fibra ottica, la connettività WiMAX o Hiperlan; vedere Scegliere il provider Internet, alcuni suggerimenti e Internet ADSL con o senza Telecom: come scegliere il provider), una delle soluzioni più gettonate per collegarsi alla Rete è ovviamente affidarsi alla connessione dati dell’operatore di telefonia mobile.
Nelle zone raggiunte dalla rete LTE, è possibile scaricare dati fino a 100 Mbps utilizzando un dispositivo mobile compatibile: LTE in Italia: copertura, frequenze e velocità.
In alternativa, nelle aree geografiche non coperte con LTE, si possono comunque raggiungere velocità di tutto rispetto ripiegando sul 3G (vedere Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone).
L’unico grosso problema legato all’utilizzo di una connessione dati mobile è essenzialmente legato il limitato quantitativo di informazioni che è possibile inviare e ricevere nella finestra temporale prevista dall’operatore di telefonia.
Stanno iniziando ad uscire alcune offerte che offrono, su base mensile, più di 4 GB di traffico dati compresi nel canone di abbonamento, anche in formula prepagata.
In ogni caso, però, il traffico dati è comunque limitato nell’arco del mese. Generalmente, quando si oltrepassa la soglia di traffico prescelta, la velocità di connessione viene abbassata ad appena 32 kbps (pari ad appena 4 KB/s) rendendola di fatto inutilizzabile per qualunque genere di attività, eccezion fatta per lo scambio di semplici messaggi con WhatsApp od app similari.
Ecco perché nel nostro articolo Come ridurre il traffico dati su Android abbiamo presentato alcune utili “tattiche” per usare il traffico dati disponibile in maniera il più parsimoniosa possibile.
Quando l’ADSL non funzionasse o comunque non fosse possibile accedere alla connettività da postazione fissa ma si avesse l’esigenza di collegare più sistemi (computer e dispositivi) alla rete Internet, è possibile orientarsi su una delle due seguenti soluzioni:
1) attivare il tethering sul proprio dispositivo mobile
2) munirsi di un router LTE 4G WiFi
Il tethering consente di fatto di trasformare il proprio dispositivo mobile, collegato ad Internet, in una sorta di modem. Attivando la funzionalità di hotspot wireless sullo smartphone o sul phablet, poi, si potrà rendere il dispositivo un router WiFi.
Collegando vari dispositivi client, via WiFi, al dispositivo mobile in modalità wireless si potrà così sfruttare la connessione dati mobile e navigare senza problemi in Rete.
Nell’articolo Tethering WiFi su Android non funziona: ecco come risolvere abbiamo visto quali difficoltà potrebbero presentarsi attivando il tethering, ad esempio, sul proprio smartphone e come superare ogni scoglio.
Attivando il Tethering/hotspot portatile, il dispositivo mobile chiederà l’autorizzazione per creare una rete WiFi accessibile da parte di altri dispositivi. L’access point WiFi dovrà essere ovviamente protetto con una password.
Si può associare un SSID ossia un identificativo all’access point WiFi appena allestito quindi bisognerà specificare un algoritmo sufficientemente sicuro (consigliamo WPA2 PSK). Nel campo successivo, andrà digitata una password sufficientemente “forte”. La stessa password dovrà essere inserita in tutti i client che dovranno condividere la connessione dati mobile attivata sullo smartphone o sul phablet.
I migliori router LTE 4G WiFi
Come accennato in precedenza, in alternativa, è possibile utilizzare un router LTE 4G che permetta ad altri dispositivi di collegarsi in modalità WiFi oppure attraverso l’impiego di un normale cavo ethernet RJ-45.
Tra i dispositivi più economici in assoluto per condividere la connessione dati ci sono il router LTE TP-LINK TL-MR3020 ed il router LTE TP-LINK TL-MR3420.
Commercializzati su Amazon ad un costo compreso tra 30 e 40 euro, i due router a marchio TP-LINK, tuttavia, non integrano un modem: non possono cioè accogliere al loro interno la scheda SIM dei vari operatori di telefonia.
Ad entrambi i due router, infatti, possono essere connesse chiavette USB 3G/4G.
Nel caso in cui la chiavetta fornita dai vari operatori italiani non risultasse immediatamente utilizzabile, suggeriamo di scaricare ed aggiornare il firmware dei due TP-LINK all’ultima versione disponibile.
Il TP-LINK TL-MR3420, dotato di due antenne, è più potente rispetto al primo ed è in grado di coprire in modalità WiFi un’area più ampia.
Chi cercasse invece un router LTE WiFi con funzionalità modem integrate, può orientarsi ad esempio sul Netgear AC785 che è dotato di un’ottima autonomia (fino a 10 ore) e consente di collegare fino a 15 dispositivi (potranno quindi condividere la connessione dati).
Compatibile con tutti gli operatori di telefonia mobile, il Netgear AC785 riconosce automaticamente la SIM e provvede a configurare senza problemi gli APN (vedere anche Configurare APN su Android per collegarsi ad Internet).
L’hotspot può essere configurato dallo smartphone o dal tablet utilizzando l’applicazione Aircard fornita da Netgear.
Il Netgear AC785, anche rispetto ai predecessori, riscalda poco ed offre funzionalità accessorie quali la possibilità di creare due WiFi (una personale ed una per gli ospiti) e di attivare anche il WiFi sui 5 GHz oltre che sui tradizionali 2,4 GHz (Che differenza c’è tra WiFi 2,4 GHz e 5 GHz?).
L’obiettivo è evidentemente quello di ridurre al minimo le interferenze, soprattutto in quei luoghi ove sono attive molte connessioni WiFi (Interferenze WiFi: ecco come evitarle).
Il Netgear AC785 costa all’incirca 130 euro.
Un buon prodotto è anche Huawei E5372. Si tratta del device più economico a marchio Huawei che non integra alcun LED ma propone un display per verificare lo stato della connessione, il livello del segnale, l’autonomia della batteria ed ottenere altre informazioni sulla connettività 3G/LTE.
È molto sensibile, capace di “agganciare” il segnale anche in quelle zone dove lo smartphone fa molta fatica.
Come il Netgear, il router di Huawei consente di attivare una rete WiFi sui 5 GHz anziché sui 2,4 GHz.
La durata della batteria, però, non è neppure lontanamente paragonabile con quella del Netgear. Il router di Huawei non riesce a superare le 4 ore di utilizzo continuativo. Il costo? 110 euro circa.
Altri router LTE sono acquistabili facendo riferimento a questa pagina.
Da non sottovalutare l’offerta di Vodafone che, a fronte dell’attivazione di un’offerta a canone mensile variabile (da 10 euro a 30 euro a seconda del profilo scelto), consente di inviare e ricevere dati (da 5 GB a 20 GB mensili) su rete 3G e LTE mettendo a disposizione dell’utente, gratuitamente, un modem router WiFi LTE/4G (vedere questa pagina).