Quest’anno la sfida da Intel e AMD sul piano dei processori per notebook sarà sempre più “ai ferri corti”. Sullo sfondo c’è poi l’offerta ARM che in ottica futura rappresenterà una concreta alternativa alla piattaforma x86.
D’altra parte quanto fatto da Apple con i suoi Mac abbandonando le CPU x86 di Intel in favore di un chip di derivazione ARM (vedere Apple Silicon: perché il nuovo chip M1 è così veloce? e Apple M1X: come sarà il SoC dei nuovi Mac del 2021) sta spronando altri produttori a seguire le sue orme.
Mentre Intel e AMD competono ormai da decenni entro il perimetro della piattaforma x86 (x86, le origini dell’architettura: perché è feudo di Intel e AMD) con la società di Sunnyvale che ha recentemente aperto alla possibilità di realizzare propri SoC ARM (AMD lavora a un SoC alternativo all’Apple M1: CPU, GPU e DRAM integrate in un unico pacchetto; Intel – e già questo è un cambio di rotta epocale – lo farà al momento solo per conto terzi: Intel produrrà chip x86, ARM e RISC-V per conto terzi), in ambito PC l’utilizzo dell’architettura ARM è da qualche anno solo un settore di nicchia che ha visto coinvolte essenzialmente Microsoft e Qualcomm. Fanno ovviamente eccezione i Chromebook basati su Chrome OS.
Notebook: core e thread del processore
I processori destinati ai portatili di oggi utilizzano due o più core fisici. Per i sistemi destinati a elaborazioni intensive, editing video e gaming si dovrebbero cercare configurazioni che prevedono l’uso di processori con almeno sei o otto core fisici. Questi ultimi si trovano di solito nei notebook di maggiori dimensioni anche perché richiedono soluzioni per la dissipazione del calore più efficienti.
Con il termine thread si usano definire le attività ovvero i compiti (o le porzioni di essi) che il processore è chiamato ad eseguire. Ogni computer si destreggia con centinaia o migliaia di thread anche in circostanze ordinarie, senza che il sistema sia sottoposto a carchi di lavoro particolarmente intensi. I processori che supportano tecnologie multi-threading fanno sì ogni singolo core fisico possa gestire due insiemi indipendenti di istruzioni in una volta sola. In questo modo diventa possibile ottimizzare il lavoro di ciascun core attivando elaborazioni contemporanee su diverse tipologie di compiti.
Il numero di core e thread delle CPU Intel e AMD varia a seconda della linea di prodotto e del TDP (Thermal Design Point); vedere l’articolo TDP, cos’è, cosa significa e perché è importante.
Il TDP rappresenta il calore (energia) dissipato da un processore quando lavora a pieno carico e si misura in Watt.
I processori Intel Core i7, Core i9 e Xeon di Intel e la gamma AMD Ryzen 7 e Ryzen 9 integrano ovviamente il numero di core fisici più elevato mentre i Celeron e Pentium di Intel e gli Athlon di AMD hanno il più basso numero di core. Limitandoci ai prodotti lanciati sul mercato dal 2019 in avanti, ecco la configurazione di base dei core fisici per le varie tipologie di processori:
- Intel Pentium, Celeron, Core i3; AMD Athlon, Ryzen 3: due core
- Intel Core i3, Core i5, Core i7; AMD Ryzen 3, Ryzen 5, Ryzen 7: quattro core
- Intel Core i5, Core i7, Xeon; AMD Ryzen 5: sei core
- Intel Core i7, Core i9, Xeon; AMD Ryzen 7, Ryzen 9: otto core
Ovviamente possono esserci delle sovrapposizioni in base agli specifici modelli di processori e alla loro rispettiva “generazione” (vedere più avanti).
Il numero di core generalmente aumenta con il TDP con i chip della serie U di Intel che vanno da due a sei core mentre quelli di AMD arrivano a otto core fisici.
Come riconoscere i processori Intel e AMD per i notebook
Presentiamo di seguito una suddivisione approssimativa dei processori di casa Intel e AMD a seconda dello specifico segmento di mercato cui essi si rivolgono.
- Chromebook e notebook economici: Intel Pentium, Celeron, Core i3 (serie U); AMD Athlon, Ryzen 3 (serie U)
- Notebook “mainstream”: Intel Core i3, Core i5 (serie U); AMD Ryzen 3, Ryzen 5 (serie U)
- Notebook prestazionali e gaming: Intel Core i7 (serie U e H), Core i9 (serie H); AMD Ryzen 7 (serie U e H), Ryzen 9 (serie H)
- Workstation portatili: Intel Core i7, Core i9 (serie H), Xeon; AMD Ryzen 7, Ryzen 9 (serie H)
Sia Intel che AMD utilizzano il primo numero o i primi due numeri nel modello del processore per indicarne la generazione. I processori di undicesima generazione Intel, ad esempio, mostrano il numero “11” (vedere Sigle processori Intel: che cosa significano; esempio: Core i7-1165G7); quelli AMD di quinta generazione sono contraddistinti dal numero “5” (ad esempio il processore Ryzen 7 5800H fa parte della serie Ryzen 5000).
Nel caso di Intel basta consultare il sito ARK indicando il nome del modello di processore per sapere tutto sulle sue caratteristiche (nome in codice, ad esempio Tiger Lake, data di lancio e caratteristiche).
Processori Intel più recenti per i notebook
- Tiger Lake H (Q1 2021): undicesima generazione; Core i5, i7, i9
- Tiger Lake U (Q3 2020): undicesima generazione; 10nm; Core i3, i5, i7, i9
- Comet Lake H (Q2 2020): decima generazione; 14nm+++; Core i5, i7, i9, Xeon
- Lakefield (Q2 2020): 10/14nnm; Core i3, i5
- Comet Lake – serie U e Y (Q3 2019): decima generazione; Core i3, i5, i7; 14nm+++
- Ice Lake – serie U e Y (Q3 2019): decima generazione; Core i3, i5, i7; 10nm
- Coffee Lake H Refresh (Q2 2019): nona generazione; Core i5, i7, i9, Xeon; 14nm++
Processori AMD più recenti per i notebook
- Cezanne (Q1 2021): Zen 3; Ryzen 3, Ryzen 5, Ryzen 9 (Ryzen 5000 serie U, U Pro, H, HS e HX); 7 nm
- Lucienne (Q1 2021): Zen 2; Ryzen 3, Ryzen 5, Ryzen 7 (Ryzen 5000 serie U); 7 nm
- Renoir (Q1 2020): Zen 2; Ryzen 3, Ryzen 5, Ryzen 7, Ryzen 9 (Ryzen 4000 serie U, U Pro, H e HS); 7 nm
- Picasso (Q1 2019): Zen+; Ryzen 3, Ryzen 5, Ryzen 7 (Ryzen 3000 series U, U Pro e H); 12 nm
I processori Intel e AMD vengono ulteriormente caratterizzati con un suffisso nel nome del modello. Fino ad ora entrambi i produttori hanno usato gli stessi suffissi per differenziare le loro principali classi di processori per notebook.
Il suffisso “U” denota un chip a basso consumo energetico, di solito con un TDP di 15W come nel caso del Core i5-10210U o del Ryzen 5 5600U.
I chip di classe U sono di gran lunga i più diffusi nei portatili consumer e business. I produttori di tali sistemi possono comunque personalizzare alcuni chip con un TDP ancora più basso (di solito 10 watt) per minimizzare il calore da smaltire nel caso di modelli ultracompatti o sprovvisti di ventole (fanless).
Con i processori per notebook mainstream di decima e undicesima generazione Intel ha generalmente smesso di usare il suffisso U. La presenza della lettera G seguita da un numero esprime quanto più è performante la sezione grafica (GPU) integrata nel chip.
I chip per notebook più potenti sfoggiano il suffisso “H”, come il Core i7-10750H e il Ryzen 7 5800H. La maggior parte di questi processori hanno un TDP pari a 45W e si trovano principalmente nei computer portatili con schermi da 15,6 o 17,3 pollici a causa dei loro requisiti di raffreddamento. Il suffisso “H” viene comunque usato anche nei chip con TDP da 35W come il Core i7-11375H di undicesima generazione.
AMD usa anche il suffisso “HX” per i suoi chip con TDP superiore a 45W e “HS” per le versioni speciali con TDP da 35W come il Ryzen 9 5900HS.
Frequenze di clock e TDP sono generalmente legati a doppio filo: i chip di classe U lavorano di solito tra 1 e 2 GHz per minimizzare il consumo di energia mentre quelli di classe H hanno i clock di base più alti, oltre i 2 GHz. In modalità turbo boost le frequenze sono simili tra le due classi anche se i processori delle serie H possono mantenere frequenze di lavoro più elevate molto più a lungo. Per compiti brevi che si esauriscono entro pochi secondi chip di classe U e H possono evidenziare prestazioni simili a parità di condizioni (i.e. sistema di raffreddamento).
Conclusioni in vista della scelta di notebook basati su processori Intel o AMD
A grandi linee, a seconda delle specifiche necessità dell’utente e dell’uso che si prevede di fare del nuovo portatile, bisognerebbe orientarsi su sistemi dotati dei seguenti processori:
- Utilizzo lavorativo e creazione di contenuti: Intel Core i7, Core i9, Xeon; AMD Ryzen 7, Ryzen 9; 6 o 8 core, TDP 45W
- Gaming: Intel Core i7, Core i9; AMD Ryzen 5, Ryzen 7, Ryzen 9; 6 o 8 core TDP da 35W a 45W
- Produttività/utenti esperti: Intel Core i5, Core i7; AMD Ryzen 5, Ryzen 7; 4 core, TDP 15W
- Utilizzo quotidiano/esigenze di base: Intel Core i3, Core i5; 2 o 4 core, TDP 15W
- Portatili economici: Intel Celeron, Pentium, Core i3; 2 core, TDP da 5W a 15W
L’offerta di notebook basati su processore Intel è al momento composta prevalentemente da chip Tiger Lake U anche se sul mercato, ancora per qualche tempo, si troveranno sistemi composti usando chip di decima generazione Ice Lake U e Comet Lake U. Queste ultime macchine non sono affatto da escludere a priori soprattutto se il portatile viene proposto a un prezzo interessante.
Intel ha rilasciato solo una CPU di undicesima generazione di classe H per le macchine più prestazionali ma altre arriveranno nel corso del 2021; la decima generazione resta quindi ancora un punto di riferimento per la gestione di workload pesanti e il gaming.
Per quanto riguarda AMD i notebook con processore Ryzen 5000 sono ancora poco diffusi in quanto si tratta di chip piuttosto nuovi. Le denominazioni Lucienne e Cezanne indicano rispettivamente l’utilizzo dell’architettura Zen 2 e della più recente Zen 3. I chip della serie H sono i più performanti poggiando su un numero massimo di 8 core e 16 thread.
La buona notizia per i consumatori è che oggi, nonostante le ben note carenze di silicio, è un momento eccellente per comprare un portatile di qualunque tipo esso sia.
Quasi tutti i modelli di notebook dal prezzo medio (intorno ai 600-650 euro) sono equipaggiati con un processore Intel o AMD in grado di gestire tutti i workload quotidiani.
Le linee Ryzen 4000 e Ryzen 5000 di AMD e i processori Intel Core di decima e undicesima generazione rappresentano ad oggi la scelta migliore per i portatili consumer e business basati su Windows. Sono altamente competitivi per quanto riguarda le caratteristiche e il basso consumo energetico anche se AMD offre prestazioni migliori in termini di potenza grezza lato CPU, soprattutto con quei programmi che tendono a usare tutti i core e i thread disponibili.
La grafica integrata AMD Radeon fornisce migliori prestazioni 3D rispetto alle soluzioni grafiche UHD di Intel anche se la grafica Iris Xe introdotta nei chip Core di undicesima generazione si pone più o meno sullo stesso piano.