Già tre anni fa vi avevamo dato conto degli incredibili progressi compiuti dagli ingegneri Microsoft: Microsoft scrive 200 MB di dati su un filamento di DNA. I tecnici specializzati della società di Redmond, in collaborazione con gli accademici dell’Università di Washington, erano riusciti a scrivere un’importante mole di dati all’interno di un filamento di DNA spiegando che in futuro si sarebbe riusciti a “compattare” un intero data center in un oggetto delle dimensioni di un cubetto di zucchero.
Microsoft ha comunicato quest’oggi di aver compiuto un nuovo importante passo avanti: gli esperti della multinazionale statunitense sono infatti riusciti ad automatizzare il processo di scrittura dei dati all’interno dei filamenti di DNA. L’obiettivo è evidente e consiste nell’utilizzare in prospettiva DNA artificiali per immagazzinare enormi quantitativi di dati in uno spazio piccolissimo.
Stando a quanto dichiarato un solo grammo di DNA sarebbe in grado di conservare fino a 215 Petabyte di dati per 2.000 anni.
Il macchinario utilizzato da Microsoft per automatizzare la scrittura è stato presentato sulla rivista Nature ed è costato 10.000 dollari. Esso utilizza un software di codifica e decodifica che converte i bit in sequenze di DNA (e viceversa in fase di lettura).
Per scrivere la stringa “HELLO” all’interno del DNA quindi estrarla successivamente con un processo di lettura, la macchina messa a punto da Microsoft e dagli universitari ha dovuto lavorare senza sosta per 21 ore.
È ovvio che si tratta di un prototipo che le tempistiche non sono ancora soddisfacenti ma gli scienziati hanno già individuato nuove metodologie per velocizzare significativamente l’intera operazione.
Per il momento, il traguardo che era stato posto e che è stato brillantemente superato consisteva nel dimostrare che ricorrendo all’automazione si poteva scrivere e leggere all’interno di filamenti di DNA. L’ottimizzazione del sistema arriverà successivamente.