La notizia delle ultime ore di maggiore impatto è certamente quella relativa alla scelta compiuta da Microsoft che ha deciso di utilizzare una versione ampiamente personalizzata di Android per il suo nuovo dispositivo Surface Duo: Dispositivi dual screen svelati da Microsoft: Surface Neo con Windows 10X e lo smartphone Android Surface Duo.
Secondo Microsoft chiamarlo semplicemente “smartphone” sarebbe riduttivo: effettivamente Surface Duo è molto di più grazie al doppio schermo che permette utilizzi fino ad oggi impensabili anche con un terminale di fascia alta.
Si tratta del perfetto esempio di dispositivo ibrido che aveva in mente qualche anno fa il CEO di Microsoft Satya Nadella che oggi, a corollario della presentazione svoltasi a New York dichiara: “il sistema operativo non è più l’aspetto più importante per noi… Ciò che è ancora più importante sono app model ed experience“.
Sia chiaro, Microsoft non smetterà di lavorare su Windows ma – come dimostrano le mosse dell’azienda di Redmond – l’obiettivo è quello di creare un ecosistema di prodotti, non necessariamente incentrato su soluzioni proprietarie, che permetta di diffondere l’utilizzo delle soluzioni e dei servizi Microsoft.
È una vittoria di Google? Sicuramente sì anche se in campo mobile l’azienda di Mountain View aveva già vinto da tempo, soprattutto perché Microsoft non colse, ai tempi, la portata del cambiamento che stava per presentarsi. Lo ha ammesso di recente anche Bill Gates: Bill Gates fa mea culpa e torna sulle opportunità perse da Microsoft nel settore mobile.
L’obiettivo è quindi usare Android, oggi, come fil rouge con Windows e con le soluzioni Microsoft. L’esempio vincente di questo tipo di approccio è rappresentato dalla piattaforma cloud Microsoft Azure: qui opensource e software libero fungono da volano per il business della società guidata da Nadella. Lo stesso si vuol fare evidentemente anche in campo mobile.
Anche perché la versione custom di Android usata nel Surface Duo non è “chiusa”, non utilizza uno store proprietario di Microsoft, non è considerabile quindi un vero e proprio fork ma propone invece, già preinstallato, Google Play Store e i Play Services.
Meraviglia? Certo, ma solo in prima battuta: perché Microsoft vuole perseguire il suo disegno di offrire la possibilità agli utenti di installare qualunque app proponendo le sue, come Office, OneDrive, Outlook e così via.
Va detto che Google ha richiesto alla maggior parte dei produttori di includere nei loro terminali Android non solo il Play Store ma anche una suite completa di app dell’azienda statunitense. Google chiederà quindi a Microsoft di precaricare Gmail anche se l’azienda vuole spingere Outlook? Tra l’altro Google richiede anche alle aziende partner di raccogliere le sue app nella schermata Home di Android, spesso all’interno di un gruppo contraddistinto dall’etichetta “Google”. Chissà se Microsoft otterrà qualche genere di “esenzione” anche perché al primo accesso gli utenti di Surface Duo potrebbero doversi autenticare sia con un account Microsoft che con uno Google.
Da Google, per il momento, si accoglie così la notizia del lancio di Surface Duo basato su Android: “siamo entusiasti nel dare il benvenuto a Microsoft all’interno dell’ecosistema Android. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per portare il meglio di entrambe le aziende agli utenti“.