Con il lancio di Windows 11 Microsoft ha deciso di complicare la vita a chi desidera modificare il browser impostato di default ovvero Edge.
Per cambiare browser predefinito in Windows 11, infatti, è necessario digitare App predefinite nella casella di ricerca del sistema operativo, cliccare sul nome del prodotto che si vuole usare al posto di Edge quindi modificare tutte le associazioni ai protocolli HTTPS, HTTP, FTP e ai file HTM, HTML, PDF, SHTML, SVG, WEBP, XHT e XHTML.
Dal momento che nel caso di Windows 11 Microsoft non offre alcuna API per intervenire sulla configurazione del browser predefinito, alcuni sviluppatori hanno trovato un modo per emulare il comportamento di Edge che tra l’altro è stato integrato in Mozilla Firefox (non nella versione scaricabile e installabile attraverso Microsoft Store).
Nell’articolo citato in apertura abbiamo presentato l’utilità da riga di comando SetDefaultBrowser che permette di modificare il browser predefinito in Windows 11 senza perdere tempo.
Adesso è lo sviluppatore di un’utilità chiamata EdgeDeflector a rintuzzare la polemica: Daniel Aleksandersen spiega che il suo programma consente di reindirizzare ad altri browser l’utilizzo dell’URI microsoft-edge://
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Sia in Windows 10 che in Windows 11 Microsoft utilizza il trucco dell’URI microsoft-edge://
per obbligare alcune risorse ad aprirsi con Edge e non con altri browser web, compreso quello di terze parti eventualmente configurato come predefinito.
EdgeDeflector intercetta le chiamate a microsoft-edge://
e le neutralizza di fatto consentendo all’utente di usare in tutto e per tutto il browser a egli scelto.
Aleksandersen conferma che con il rilascio di Windows 11 build 22483 e 22494 Microsoft ha deciso di bloccare EdgeDeflector. Perché?
EdgeDeflector è un’utilità che conta appena 500.000 utenti circa in tutto il mondo. Possibile che Microsoft si sia mossa per così poco? La risposta è: assolutamente no.
L’autore di EdgeDeflector spiega che Mozilla Firefox (200 milioni di utenti) e un altro browser hanno copiato il funzionamento della sua utilità integrandola nei rispettivi prodotti o confermandone l’imminente introduzione. Più di 200 milioni di installazioni non sono poche e Microsoft si deve essere mossa proprio per questo motivo.
Il comportamento rilevato, che a onor del vero potrebbe non debuttare mai nella versione stabile di Windows 11, ha fatto di nuovo puntare il dito contro Microsoft. I detrattori sostengono che si tratta di un’ennesima ingerenza volta a privare gli utenti della libertà di scelta.
Microsoft Edge, nell’ultima versione basata su Chromium, è il miglior browser mai creato in quel di Redmond e può contare su caratteristiche sufficienti per spronare gli utenti al suo utilizzo. Edge non ha quindi bisogno di scorciatoie poco trasparenti per rafforzare le sue quote di mercato.
Gli utenti più smaliziati non hanno ad esempio alcuna difficoltà a intervenire sulla configurazione della finestra App predefinite e assegnare protocolli e file per il Web a un altro prodotto diverso da Edge.
Tutti gli altri (molti milioni di utenti) non sono disposti ad accettare la complessità dell’operazione e semplicemente accettano Edge perché tanto “apre tutto”.
Quanto apprezzeremmo se a Redmond si facesse un’inversione a U e si lasciasse gli utenti nelle condizioni di scegliere liberamente il browser da usare in Windows.