A metà settembre dovrebbero debuttare Mate 30 e Mate 30 Pro, nuovi smartphone top di gamma della società cinese. Se HarmonyOS, sistema operativo derivato da Android e sviluppato internamente da Huawei, è probabilmente destinato a diventare il sostituto del robottino verde in ottica futura (vedere Il sistema operativo di Huawei si chiama HarmonyOS: funzionerà su una vasta gamma di prodotti, smartphone compresi), per il momento i vertici dell’azienda hanno confermato che l’idea è quella di proseguire a implementare Android su tutti i nuovi dispositivi mobili.
L’amministrazione Donald Trump ha recentemente deciso per il “pugno duro” nei confronti delle aziende cinesi vietando loro di fare affari e di stringere accordi con le imprese statunitensi. La discussa decisione, che è stata criticata anche dalle aziende USA (le quali hanno ripetutamente tentato una serie di mediazioni), rischia di mettere in difficoltà proprio il business di tante realtà a stelle e strisce.
Come spiegato anche nell’articolo Huawei e Honor: cosa succederà agli smartphone che si possiedono e a quelli che si acquisteranno, le autorità statunitensi hanno concesso una proroga rispetto all’effettiva entrata in vigore delle restrizioni almeno fino al prossimo 17 novembre. Non è però escluso che possano essere concessi ulteriori 90 giorni di tempo affinché le aziende USA riescano a individuare alternative valide all’offerta cinese.
Google ha però confermato che aziende come Huawei non potranno preinstallare le app sui nuovi terminali immessi sul mercato.
Ecco quindi che la presentazione dei nuovi Mate 30 e Mate 30 Pro, fissata per il prossimo 18 settembre a Monaco di Baviera (Germania), segnerà un vero e proprio spartiacque rappresentando un “banco di prova”.
Allo stato attuale, Mate 30 e Mate 30 Pro non potranno utilizzare i Google Play Services, il Play Store e tutte le app di Google. Neppure le app realizzate da realtà USA come Facebook, Amazon, Microsoft, Netflix e così via potranno essere installate sui nuovi dispositivi. Ma mentre queste ultime potranno essere scaricate dalla App Gallery di Huawei da parte dei singoli utenti, le applicazioni “core” di Google non potranno esserlo.
Huawei potrebbe eventualmente decidere di posticipare l’ingresso sul mercato dei nuovi Mate 30 e Mate 30 Pro in attesa di una presa di posizione da parte del governo USA.