In vista del lancio delle sue schede grafiche dedicate Xe (vedere Schede grafiche dedicate Intel: la società presenterà modelli da 200 euro), gli ingegneri software della società di Santa Clara stanno lavorando anche sullo sviluppo e sull’ottimizzazione dei nuovi driver che, stando a quanto scoperto in queste ore esaminando i componenti destinati al kernel Linux 5.5, apriranno le porte al supporto multi-GPU.
La novità dovrebbe riguardare sia le nuove schede discrete Xe, sia in generale le GPU di dodicesima generazione (Gen12).
Con la gamma Xe, Intel si augura di avere successo laddove l’azienda, più di vent’anni fa aveva fallito. Anche se, va detto, la competizione – con i rivali che si chiamano NVidia e AMD – è davvero agguerrita.
Se ci atteniamo alle ultime informazioni che sono trapelate rispetto all’offerta Intel Xe, le GPU che arriveranno nel 2020 dovrebbero essere basate su 512 execution unit, una caratteristica che combinata con i miglioramenti introdotti dall’architettura Gen12 potrebbe consentire di ottenere prestazioni molto simili a quelle di una RTX 2070 di casa NVidia.
Affinché la ricetta sia apprezzata, Intel intende usare tre ingredienti chiave: un prezzo contenuto, l’aggiunta del supporto per il ray-tracing e la compatibilità multi-GPU, anche con le soluzioni grafiche integrate nei processori Intel.
Un aspetto, quest’ultimo, davvero molto interessante: significa che una scheda grafica dedicata Intel Xe potrebbe funzionare in combinazione con una GPU integrata nei processore Core. Va detto però che questa possibilità sarà attivabile solamente sui sistemi basati su CPU con sezione grafica integrata Gen12.
Non è la prima volta che una grande azienda ha cercato di utilizzare l'”accoppiata” tra schede grafiche discrete e GPU integrate nei processori. AMD ha provato una soluzione simile in passato con Fusion ma il risultato è stato un clamoroso fallimento.
Nel caso di Intel l’architettura comune dovrebbe fare la differenza e permettere di compiere un deciso balzo in avanti in termini di prestazioni.