Augurandoci il nuovo feature update per Windows 10 possa avere maggiore fortuna rispetto a Windows 10 Aggiornamento di ottobre 2018 (versione 1809), oggetto – almeno nelle fasi immediatamente successive al rilascio – di tante lamentele da parte di un’ampia schiera di utenti (vedere anche Microsoft torna a spingere sull’installazione di Windows 10 Aggiornamento di ottobre 2018), presentiamo le principali novità di Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019.
Anzi, dovremmo chiamarlo Windows 10 May 2019 Update, con la dizione inglese, dal momento che Microsoft sembra aver optato per questa nuova soluzioni su tutti i suoi siti ufficiali.
L’aggiornamento è contraddistinto dal numero di versione 1903: per verificare la release di Windows 10 che si sta utilizzando, basta premere la combinazione di tasti Windows+R
quindi digitare winver
).
Microsoft ha scelto di conservare la numerazione 1903 nonostante l’aggiornamento sia stato rilasciato a maggio (di solito, infatti, i rilasci sono programmati per i mesi di aprile e settembre di ogni anno).
Va tenuto presente che Microsoft ha portato a 32 GB il quantitativo minimo di spazio richiesto su disco o SSD per l’installazione di Windows 10 o l’aggiornamento all’ultima versione solo per i nuovi dispositivi acquistati sul mercato. Per i possessori di dispositivi Windows 10, invece, non cambia nulla: Windows 10: il requisito minimo di 32 GB è solo per i nuovi dispositivi.
Alcuni consigli per scaricare l’aggiornamento nel nostro articolo Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019 pronto per il download.
Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019 o Windows 10 May 2019 Update: le novità
Di seguito presentiamo quelle che sono le principali novità di Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019.
1) Windows 10 tiene per sé 7 GB di spazio su hard disk o SSD
I possessori di dispositivi, soprattutto convertibili e mini PC, dotati di un ridotto quantitativo di spazio su disco, SSD o memoria flash, sanno bene che Windows Update non funziona correttamente e si rifiuta di scaricare e di installare gli aggiornamenti rilasciati da Microsoft.
Con il lancio di Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019, il sistema operativo tiene per sé 7 GB di spazio che saranno utilizzati per le operazioni di aggiornamento e resi accessibili anche alle applicazioni installate per memorizzarvi file temporanei (ne abbiamo parlato nell’articolo Spazio riservato in Windows 10: a breve il sistema operativo terrà per sé almeno 7 GB).
In caso di necessità Windows 10 potrà cancellare i file temporanei contenuti nell’area riservata da 7 GB e liberare ulteriore spazio su disco. I 7 GB di spazio non saranno quindi persi irrimediabilmente ma verranno condivisi con i normali programmi: i file temporanei sino ad oggi contenuti nella cartella %temp%
si appoggeranno alla nuova area riservata.
2) Anche gli utenti di Windows 10 Home possono mettere in pausa gli aggiornamenti
Nell’articolo Sospendere l’aggiornamento a Windows 10 Aggiornamento di ottobre 2018 abbiamo presentato tutti gli strumenti e le metodologie per evitare che Windows 10 installi “di sua sponte” gli aggiornamenti. Sebbene quelli per la risoluzione delle problematiche di sicurezza vadano sempre installati, i feature update non sono affatto indispensabili e la loro applicazione dovrebbe essere rimandata a titolo precauzionale, soprattutto sui sistemi utilizzati da professionisti ed aziende.
Il tema dell’importanza delle varie tipologie di aggiornamenti e della differenza tra le classi di update è stato oggetto di trattazione nell’articolo Windows 10, il controllo manuale degli aggiornamenti installa patch non indispensabili.
Con Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019, anche gli utenti dell’edizione Home del sistema operativo possono finalmente mettere in pausa il download e l’installazione degli aggiornamenti semplicemente portandosi nella finestra di Windows Update e cliccando sull’apposito pulsante. Gli aggiornamenti possono essere sospesi per un massimo di 7 giorni; i possessori dell’edizione Pro possono arrivare a 35 giorni o più seguendo le indicazioni riportate nell’articolo citato in precedenza.
Windows Update mostrerà poi una nuova icona nella traybar quando il sistema dovesse richiedere necessariamente il riavvio.
Maggiori informazioni sulla corretta gestione degli aggiornamenti per Windows 10 sono disponibili nell’articolo Windows Update: come gestire gli aggiornamenti.
3) Windows Sandbox al debutto ufficiale
Con Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019, Microsoft introduce ufficialmente la nuova funzionalità Windows Sandbox della quale abbiamo parlato nell’articolo Windows Sandbox, come funziona lo strumento per isolare qualunque programma.
Si tratta di un componente software che permette di avviare qualunque programma in un ambiente del tutto isolato dal resto del sistema. Tutte le modifiche eventualmente applicate sono annullate alla chiusura della finestra di Windows Sandbox.
Tutti i software eseguiti nella sandbox vengono confinati all’interno di essa e non hanno alcun impatto sull’installazione in uso. La tecnologia alla base del funzionamento del sistema di sandboxing è l’hypervisor sul quale poggia Microsoft Hyper-V. Possono accedervi gli utenti delle edizioni Pro, Enterprise ed Education di Windows 10.
4) Menu Start alleggerito e possibilità di disinstallare applicazioni di sistema
Con questo nuovo feature update il menu Start viene finalmente reso più chiaro e “usabile”: ha dimensioni più contenute (occupa un’unica colonna) ed è possibile rimuovere gruppi di icone in un colpo solo.
Contemporaneamente, gli utenti possono disinstallare completamente applicazioni presenti di default (con l’esclusione del browser Edge e del Microsoft Store).
5) Cortana e la casella di ricerca sono separati
Come avevamo anticipato in un nostro articolo (Ricerca di Windows 10 presto separata da Cortana), l’assistente digitale Cortana e la casella di ricerca non avranno più alcuna relazione.
Gli utenti che vorranno semplicemente effettuare una ricerca testuale potranno usare la casella che appare accanto al pulsante Start; coloro che vorranno servirsi di Cortana potranno premere l’apposito pulsante di attivazione dell’assistente digitale o pronunciare ad alta voce la nota frase “Hey, Cortana“.
La casella di ricerca presenta un design rinnovato e consentirà di limitarsi alle applicazioni, ai documenti, alle email, alle pagine web.
Finalmente, poi, la ricerca può essere estesa all’intero contenuto del dispositivo e non alle singole cartelle di sistema: Ricerca avanzata Windows 10, un cantiere aperto.
La nuova impostazione sfrutta il sistema di indicizzazione che esiste da anni nel sistema operativo Microsoft e che era stato ampiamente migliorato con il lancio di Windows 7.
La modalità di ricerca “classica” di Windows 10 (che limita la ricerca alle librerie dell’utente e al desktop) è comunque disponibile sotto forma di opzione attivabile su richiesta.
Per procedere, basta digitare Ricerca nella barra di Windows 10 quindi selezionare Ricerca in Windows in corso. Scegliendo l’opzione Avanzata, la funzionalità di ricerca permetterà di individuare i file all’interno di tutto il PC comportandosi in maniera molto simile all’approccio usato in Windows 7 e facendo ampio uso dei file di indicizzazione.
6) Login senza password
Diventa possibile per tutti creare un account utente Microsoft senza scegliere password e senza più dover digitare le credenziali di accesso. Si tratta di un approccio ibrido che guarda un po’ alla filosofia dell’autenticazione a due fattori ma che non chiede più l’inserimento di una password sul dispositivo ove si desidera effettuare il login.
Ne avevamo parlato nell’articolo Account Microsoft senza password: autenticazione via SMS: gli utenti possono semplicemente digitare il codice di autorizzazione ricevuto via SMS per autenticarsi su un PC Windows 10.
Inoltre, Microsoft ha recentemente ottenuto la certificazione FIDO2 per Windows Hello: Windows Hello ottiene la certificazione FIDO2: ecco cosa significa.
7) Protezione migliorata contro le falle scoperte nei processori
Il 2018 sarà ricordato come l’annus horribilis per la sicurezza delle CPU. Gli aggiornamenti che produttori hardware e software hanno rilasciato per lenire gli effetti dei bug Meltdown, Spectre e delle varianti che si sono succedute nel corso del tempo, hanno un certo impatto sulle prestazioni del sistema: Aggiornamenti anti Meltdown e Spectre: quanto incidono sulle prestazioni del processore.
Con l’avvento di Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019, Microsoft ha confermato l’utilizzo di patch migliorate basate anche sulla soluzione proposta dai tecnici di Google e battezzata Retpoline: Windows 10 ridurrà l’impatto negativo delle patch anti Spectre con Google Retpoline.
Le scelte tecniche messe a punto da Google consentono di ottenere risultati migliori sul versante delle performance rispetto alle soluzioni sin qui congegnate da Microsoft e Intel: da qui la scelta di implementarle in via definitiva.
Qui i dettagli tecnici pubblicati dalla società di Redmond e la notizia dell’attivazione di Retpoline anche in Windows 10 Aggiornamento di ottobre 2018 (versione 1809): Windows 10 utilizza Retpoline in modo predefinito per mettere un freno a Spectre
8) Altre novità di rilievo
Con il rilascio di Windows 10 Aggiornamento di maggio 2019 gli utenti hanno a disposizione una modalità semplificata per la configurazione di indirizzi IP statici e DNS. Anziché portarsi nella finestra di configurazione delle interfacce di rete, gli interventi diventano effettuabili dalla nuova interfaccia alla quale ci ha abituato il più recente sistema operativo Microsoft.
Sul versante della sicurezza, Windows Defender si arricchisce di una protezione tampering con l’obiettivo di scongiurare la modifica delle impostazioni da parte di utenti o processi non autorizzati.
Dalla finestra Opzioni di accesso sarà possibile configurare direttamente l’utilizzo di chiavette U2F / FIDO per l’accesso a Windows e il login semplificato: Windows 10 ed Edge abbracciano il supporto per le chiavette FIDO2.
Il Task Manager può essere configurato per mostrare di default il contenuto della scheda che si preferisce visualizzare all’apertura: PC lento, come stabilire i processi che causano problemi.
Per evitare il ben noto “effetto sfocato” che si riscontra utilizzando schermi contraddistinti da un valore DPI elevato, il nuovo Windows 10 offre un’opzione per lo scaling ottimizzato: dovrebbe migliorare l’esperienza visiva in maniera significativa. Inoltre, gli utenti della nuova versione del sistema operativo possono adesso scegliere un nuovo “tema chiaro” che rende l’interfaccia ancora più leggibile e luminosa.
Usando l’app Il tuo telefono, integrata in Windows 10 e utilizzabile con gli smartphone Android, diventa possibile condividere lo schermo dello smartphone in modalità wireless con la possibilità di interagirvi senza mai afferrarlo fisicamente.
Purtroppo la funzionalità è al momento attivabile solo con gli smartphone Samsung di fascia alta (serie S8, S9, S10 e Note 8/9) oltre che con gli OnePlus più recenti (6/6t).
Il PC deve integrare un modulo Bluetooth Low Energy e, non lavorando via cloud, lo smartphone deve essere collegato alla medesima rete locale.
In ottica futura, l’app Il tuo telefono diverrà un’ottima alternativa al programma scrcpy che vi avevamo presentato nell’articolo Come controllare Android da PC.
Digitando Assistente notifiche nella casella di ricerca di Windows 10 è possibile fare in modo che il sistema operativo si astenga dal mostrare notifiche nei momenti più inopportuni. Ad esempio è possibile adesso indicare che ciò non avvenga quando risultasse in uso un’applicazione a schermo intero.
Infine, chi utilizza la bash Linux in Windows 10 può utilizzare il comando explorer.exe .
per gestire file e cartelle memorizzati nella directory correntemente in uso con la finestra Esplora file.