Ben 15 aziende, alcune concorrenti di Apple, hanno deciso di sostenere attivamente la società della Mela nel braccio di ferro con FBI e governo statunitense.
In un documento presentato all’ufficio della corte distrettuale dello stato della California, Amazon, Box, Cisco, Dropbox, Evernote, Facebook, Google, Microsoft, Mozilla, Nest, Pinterest, Slack, Snapchat, WhatsApp e Yahoo, in rigoroso ordine alfabetico, hanno chiesto al giudice un’audizione per esprimere una serie di ragioni a supporto delle tesi di Apple.
Il caso è ormai “arcinoto”: Apple si è rifiutata di ottemperare ad un ordine con cui le veniva imposto di sbloccare un iPhone di proprietà di uno dei terroristi della strage di San Bernardino di dicembre 2015 (vedere Sbloccare iPhone non sarà più possibile: la sfida di Cook e Giudice newyorkese: Apple non deve sbloccare gli iPhone).
La presa di posizione delle 15 aziende è certamente storica: il documento è chiamato, nel gergo giuridico, amici curiae. Si tratta cioè di informazioni fornite spontaneamente per aiutare la corte a decidere sul caso.
Gli “amici” che sono intervenuti a sostegno di Apple, si legge nel documento, “sono frequentemente in competizione con Apple e l’uno con l’altro“. Gli “amici“, inoltre, condannano fermamente gli atti di terrorismo ma hanno deciso di esprimersi ad un’unica voce vista l’importanza del caso in questione.
Come si legge nel documento ufficiale, il punto di vista comune è che l’ordine governativo imposto ad Apple vada ben oltre i limiti fissati dalla vigente normativa. La tesi è che se Apple venisse incontro alle richieste, si presenterebbe un grave problema di sicurezza per tutti i cittadini statunitensi, almeno nel medio e lungo termine.
I supporters della Mela osservano che tutte le aziende hanno fornito la massima collaborazione agli inquirenti e sono sempre disponibili nel fornire aiuto per le indagini e per la repressione dei reati.
C’è però una linea di confine oltre la quale non è possibile andare: ciò che è insostenibile è che governo ed enti governativi possano usare il grimaldello legislativo per obbligare gli ingegneri di una società privata a rimuovere funzionalità di difesa, strumenti per la protezione dei dati degli utenti/clienti o caratteristiche di sicurezza.
Apple non gioca più da sola.