Di “caricamento wireless” si parla già da tempo e già sono disponibili alcune soluzioni che permettono di ricaricare la batteria di un dispositivo elettronico senza la necessità di connetterlo alla presa elettrica. Si immagini di appoggiare il proprio dispositivo mobile, sia esso uno smartphone od un tablet, sulla propria scrivania e di vederlo automaticamente ricaricato senza più la necessità di collegarlo alla rete elettrica. Contemporaneamente, il contenuto del dispositivo venga sincronizzato con quello del personal computer desktop. Allo stesso modo, si immagini di entrare in macchina con la batteria del telefonino ormai pressoché scarica: basterà appoggiare lo smartphone sul cruscotto dell’auto perché la batteria inizi immediatamente a ricaricarsi magari richiedendo simultaneamente la riproduzione di qualche brano musicale attraverso le casse della vettura. Fantascienza? Niente affatto.
Proprio alcuni giorni fa, Nokia – con il lancio del suo Lumia 920 – ha presentato un sistema di ricarica wireless della batteria per induzione che entra in gioco non appena si appoggia il telefono sull’apposita base.
La ricarica per induzione magnetica è infatti una delle due forme di ricarica wireless che possono essere adottate.
Come hanno spiegato a suo tempo, ad esempio, Qualcomm e Samsung la nuova frontiera consiste nel mettere a punto ed ottimizzare una tecnologia per il trasferimento energetico via wireless che permetta di evitare l’utilizzo di superfici metalliche, come avviene in alcune soluzioni disponibili oggigiorno.
Oltre all’utilizzo della tecnica basata sull’induzione magnetica, infatti, alcuni produttori di device hanno cominciato a studiare l’impiego di soluzioni che consentono la ricarica per risonanza magnetica. In questo caso il dispositivo mobile non dev’essere più appoggiato su una superficie metallica ma può essere semplicemente avvicinato alla sorgente energetica.
Al momento non esistono dispositivi ricaricabili attraverso la risonanza magnetica ma la situazione potrebbe presto cambiare non appena Intel il primo chip WCT (Wireless Charging Technology). Integrato nei vari dispositivi mobili, il chip WCT di Intel dovrebbe consentire di ricaricare uno smartphone, ad esempio, da un sistema notebook senza il bisogno di connettere alcun cavo.
Secondo quanto dichiarato da Intel, i primi prodotti che integreranno il chip WCT dovrebbero vedere la luce nel corso del 2013 tanto che alcune indiscrezioni parlano di un prossimo modello di MacBook Apple che già poggerà sulla nuova tecnologia.
Il processo di maturazione delle tecnologie di ricarica wireless è stimolato dal “Wireless Power Consortium” che conta tra i suoi membri decine di aziende produttrici di hardware. Il consorzio ha già pubblicato, nel mese di marzo, la versione 1.1 delle specifiche Qi: esse fissano alcune regole condivise per abilitare la ricarica wireless su qualunque dispositivo.
Le specifiche Qi vanno oltre la ricarica wireless dei dispositivi hardware mobili: potrebbero essere utilizzate anche per trasferire dati ed essere quindi adottate anche nelle autovetture di prossima generazione scongiurando qualunque interferenza, ad esempio, con le comunicazioni Bluetooth.
L’Intel Developer Forum (IDF) che aprirà i battenti quest’oggi a San Francisco offrirà numerosi spunti in più sulla tematica.