Una richiesta che ha dell’incredibile quella avanzata dalla Commissione Europea ma che rispecchia il momento complicatissimo che stiamo vivendo.
Gli enti regolatori europei avrebbero indicato a Netflix, YouTube (Google) e ad altre famose piattaforme di streaming video di ridurre la banda di rete occupata dai rispettivi servizi per lasciare spazio al traffico legato alle attività lavorative (videoconferenze e smart working).
Una mossa che non ha precedenti visto che l’Europa, diversamente dagli Stati Uniti, ha sempre posto in primo piano il concetto di neutralità della rete: certi pacchetti dati non debbono mai essere privilegiati rispetto ad altri.
Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, ha ammesso di aver avviato un colloquio con Netflix proponendo di abbassare a tutti la qualità video portandola in standard definition (SD) così da ridurre la banda complessivamente impegnata.
Important phone conversation with @ReedHastings, CEO of @Netflix
To beat #COVID19, we #StayAtHome
Teleworking & streaming help a lot but infrastructures might be in strain.
To secure Internet access for all, let’s #SwitchToStandard definition when HD is not necessary.
— Thierry Breton (@ThierryBreton) March 18, 2020
Breton spiega che ci troviamo in una situazione mai vissuta in precedenza e che quindi le piattaforme di streaming, gli operatori di telecomunicazioni e gli utenti “hanno tutti la responsabilità congiunta di prendere misure per garantire il buon funzionamento della rete Internet durante la battaglia contro la propagazione del Coronavirus“.
L’obiettivo è quello di assicurare prestazioni della rete soddisfacenti affinché, in primis, dipendenti aziendali, professionisti e manager possano continuare a lavorare anche da casa.
La Commissione non cita al momento i giochi perché secondo TIM sarebbe proprio il traffico derivante da titoli quali Fortnite e Call of Duty a essere cresciuto in maniera esponenziale, vista anche la chiusura delle scuole (almeno in Italia): TIM, il traffico Internet in Italia è aumentato del 70% negli ultimi giorni.
Mark Zuckerberg, da parte sua, ha confermato che Facebook ha rivelato picchi di traffico crescenti riconducibili all’utilizzo del social network in maniera più intensiva, con tutti gli utenti bloccati presso i propri domicili.
Il numero uno della società di Menlo Park ha anche aggiunto che l’aumento del traffico generato sul social network si spinge quotidianamente ben oltre il principale picco annuale che si registra di solito a Capodanno. Le chiamate vocali e video su WhatsApp e Facebook Messenger, in particolare, sono più del doppio rispetto a quanto avviene di solito.
A questo punto le piattaforme di streaming video spingeranno sempre più sull’adozione del codec AV1: HEVC o H.265: principali differenze rispetto a H.264. In vista di AV1. Grazie ad esso la banda impegnata per la trasmissione di contenuti video dovrebbe ridursi significativamente: con i primi test su Android si parla di un -20% rispetto a VP9 mantenendo invariata la qualità video.
Aggiornamento: Netflix ha accolto la richiesta e ha deciso di abbassare la qualità video dei suoi contenuti nel corso dei prossimi 30 giorni. Con l’intervento in programma, Netflix conta di ridurre del 25% la banda occupata.
A stretto giro, anche YouTube (Google) ha fatto sapere che – come Netflix – abbasserà la qualità dei suoi video. Non è dato sapere né fino a quando né se venga ridotta la risoluzione o, molto più verosimilmente, il bitrate come ha scelto di fare Netflix.