La Commissione Europea ha approvato la realizzazione di uno studio che coinvolge tutti i Paesi dell’Unione e che mira a tracciare un identikit non soltanto del livello di penetrazione della banda larga sul territorio ma anche sulle performance garantita dalle connessioni commercializzate dai singoli provider. All’indagine parteciperanno le 27 nazioni europee alle quali si aggiungerà il supporto di Islanda, Norvegia e Croazia.
A parlare dell’iniziativa è stato il commissario per l’Agenda Digitale, l’olandese Neelie Kroes: “abbiamo bisogno di un più ampio e migliore accesso alla Rete per raggiungere gli obiettivi fissati (…) abbiamo quindi bisogno di avere più informazioni sull’attuale stato del mercato“, si legge sul suo blog ufficiale (ved. questa pagina). “Tutti i cittadini dell’Unione Europea dovrebbero beneficiare di una rete Internet aperta e regolata, senza le restrizioni e i problemi di velocità che spesso si incontrano in molti Paesi“, ha aggiunto illustrando l’iniziativa “Sam Knows“.
“Abbiamo la necessità di raccogliere i dati direttamente dai consumatori europei, per capire l’effettivo livello di servizio della banda larga. Con i dati alla mano, saremo in grado di capire con maggiore precisione quali Paesi hanno bisogno di investimenti per migliorare la qualità del servizio” ha commentato il commissario europeo nel presentare il sito con cui Bruxelles mira ad individuare una nutrita schiera di volontari per dipingere un quadro, il più fedele possibile, del broadband nel Vecchio Continente. Il campione rappresentativo dovrà essere di almeno 100.000 volontari, con un target per l’Italia di 7.500 volontari.
Il progetto “Sam Knows” poggia sulla fornitura di un router TP-Link dal firmware modificato: il dispositivo viene chiamato “whitebox” perché, in realtà, deve essere collegato al router già utilizzato nella propria infrastruttura. Una volta acceso, il device “Sam Knows” effettuerà una serie di test sulla linea a banda larga con lo scopo di verificarne le prestazioni. Tra le prove condotte, “Sam Knows” verificherà la velocità nelle operazioni di download ed upload HTTP multi-threaded, la disponibilità della connessione, la sua stabilità, la latenza, la perdita di pacchetti, il tempo di risoluzione delle query DNS, la percentuale di fallimento delle interrogazioni DNS, il tempo di caricamento delle pagine web, la percentuale di fallimento del caricamento di pagine web e le prestazioni ottenute durante lo streaming di contenuti video. Durante un mese di attività, la “whitebox” europea scaricherà circa 3 GB di dati mentre in upstream il traffico dati sarà pari ad 1 GB.
Ciascun utente, collegandosi con questa pagina (utilizzando le proprie credenziali d’acesso personali) potrà verificare l’andamento dei test ed ottenere dei resoconti complessivi sulla bontà della propria connessione dati.
Per quanto riguarda la tutela della privacy dell’utente, sul sito del progetto “Sam Knows” viene spiegato che la “whitebox” “non monitora alcuna informazione personale sulle attività di navigazione internet effettuata attraverso il dispositivo. La Whitebox controlla il vostro utilizzo della banda larga per decidere se rimandare le prove (per esempio, se state scaricando un file di grandi dimensioni) per evitare di sfalsare i risultati dello studio. La Whitebox non usa la vostra attività di navigazione ma simula la navigazione su siti web comuni per creare una metrica della velocità di navigazione“.