L'intelligenza artificiale Google batte il campione di Go: 3-0

AlphaGo ottiene una vittoria schiacciante contro il numero uno di Go, gioco strategico molto complesso. Google e DeepMind decidono che può bastare: l'intelligenza artificiale sarà utilizzata per concentrarsi su molteplici campi della ricerca.

Dopo aver battuto per la terza volta consecutiva il numero uno al mondo di Go, Ke Jie, l’intelligenza artificiale di Google DeepMind si ritira ufficialmente dalla competizione.

Tutto era cominciato poco più di un anno fa quando AlphaGo, ossia la macchina di Google che poggia sull’utilizzo dei chip TPU (Tensor Processing Unit) per le applicazioni di intelligenza artificiale (Chip TPU di Google, cos’è. Ecco la seconda generazione per spingere sull’intelligenza artificiale), era riuscita a sconfiggere il campione di Go Lee Se-dol: L’intelligenza artificiale di Google batte i campioni di Go.


Questa volta la vittoria di AlphaGo è stata ancora più schiacciante: con un sonoro 3 a 0, l’intelligenza artificiale di Google DeepMind ha avuto la meglio dell’avversario “umano”.

Go è un gioco nato in Cina almeno 2.500 anni fa. All’apparenza semplice, è invece estremamente articolato perché implica una massiccia dose di strategia, una visione complessiva dell’andamento del gioco e un’attenta analisi delle tattiche dell’avversario. Atteggiamenti esageratamente offensivi o troppo difensivi portano a sconfitta certa (vedere le regole di Go).

Demis Hassabis, co-fondatore e amministratore delegato di DeepMind, ha dichiarato che con la vittoria appena maturata, AlphaGo ha raggiunto l’apice delle sue possibilità.

Basti pensare che Ke Jie ha provato a mettere in difficoltà l’intelligenza artificiale di Google con una serie di mosse poco ortodosse, che raramente si vedono durante una partita di Go.
Eppure, AlphaGo è riuscito ad apprendere il nuovo approccio usato dall’avversario e adattare la sua strategia alle mosse del rivale. Abilità che hanno permesso di ottenere la vittoria, seppur dopo partite molto combattute.

Hassabis ha aggiunto che il team di sviluppo di AlphaGo concentrerà i suoi sforzi, d’ora in avanti, su una serie di sfide di grande impatto sociale: l’individuazione di nuove cure per le principali patologie, la riduzione dei consumi energetici e l’invenzione di nuovi rivoluzionari materiali.

Se i sistemi basati sull’intelligenza artificiale come AlphaGo riusciranno a dimostrare di essere in grado di introdurre approcci innovativi e migliorare la conoscenza in queste aree, i passi in avanti potrebbero diventare davvero significativi“, ha concluso Hassabis.

Go è un gioco ma la partecipazione di AlphaGo alle competizioni ha permesso di rivoluzionare questo “passatempo” che si dice fosse tra i preferiti di Albert Einstein e Alan Turing.
DeepMind ha già fatto presente che rilascerà e metterà a disposizione degli appassionati di Go, i risultati relativi a 50 partite che l’intelligenza artificiale ha giocato contro se stessa.
Ke Jie collaborerà inoltre con DeepMind per lo sviluppo di uno strumento software che sarà rilasciato in futuro e che permetterà ai giocatori di Go di “vedere e valutare ogni partita con gli occhi virtuali di AlphaGo”.

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