Fonti d’Oltreoceano (New York Post in primis) riferiscono che le autorità statunitensi (Dipartimento di Giustizia e Federal Trade Commission) sarebbero in procinto di avviare una procedura d’investigazione nei confronti di Apple. Al centro dell’indagine vi sarebbero alcuni dubbi sulle pratiche recentemente messe in campo dalla società di Steve Jobs che hanno di fatto “tagliato fuori” dai dispositivi iPhone, iPad ed iPod le applicazioni sviluppate con tool non espressamente consentiti dalla stessa Apple.
Stando alle indiscrezioni potrebbe quindi aprirsi un’indagine che porterà a stabilire se la “società della mela” abbia o meno violato le disposizioni sull’antitrust. L’operazione di Apple con la quale sono stati “banditi”, ad esempio, Adobe Flash e Mono, è dettagliata in in questa notizia ed in questa pagina. Nei giorni scorsi, poi, si susseguirono le dichiarazioni di Steve Jobs, CEO di Apple, e di Shantanu Narayen, CEO di Adobe. Microsoft, da parte sua, si è schierata con Apple sostenendo che il futuro del web risiede in HTML5 scegliendo però H.264 come codec video (ved. questa news).
Secondo il New York Post la decisione ufficiale sull’avvio dell’inchiesta nei confronti di Apple dovrebbe arrivare a giorni.
Alcuni analisti hanno comunque già osservato come le accuse rivolte ad Apple in seguito alla decisione dell’azienda di bandire alcuni strumenti di sviluppo dai suoi dispositivi mobili possano essere destinate all’archiviazione. Secondo Hillard Sterling, esperto in materia di antitrust, l’indagine dovrebbe portare ad un “nulla di fatto” dal momento che Apple non monopolizza il mercato “mobile”. “L’accusa deve dimostrare che la condotta di Apple abbia conseguenze negative sulla concorrenza e sulla competitività delle altre aziende“, ha spiegato Sterling aggiungendo che sebbene con l’iPhone Apple detenga un’importante fetta di mercato, non ne controlla la parte più ampia.
Secondo le stime di “Strategy Analytics” pubblicate la scorsa settimana assegnano ad Apple il 16,4% del mercato degli smartphone, al terzo posto dopo Nokia (38,2%) e “Research in Motion” (19,7%) con il suo BlackBerry.
Adobe aveva comunque fatto sapere la sua intenzione di abbandonare lo sviluppo delle sue soluzioni per la piattaforma mobile di Apple. “Stiamo lavorando per portare Flash Player ed AIR su tutti gli altri prodotti, compresi quelli di Google, Research in Motion, Nokia, Microsoft, Palm“, ha dichiarato Kevin Lynch (Adobe).