Uno dei momenti più importanti della storia del software che ha avuto conseguenze sino a dieci anni fa inimmaginabili, è il rilascio da parte di Netscape del codice sorgente del suo browser. La licenza permetteva l’effettuazione di modifiche sul codice del prodotto e la sua libera redistribuzione. Correva l’anno 1998.
Dopo l’annuncio, Netscape creò un gruppo di esperti e li invitò a prendere parte ad una sessione strategica durante la quale venne coniato il termine “opensource”. La “Open Source Initiative” (OSI) fu poi successivamente lanciata per supportare e garantire il rispetto della definizione iniziale con cui è stata descritta la filosofia opensource.
In occasione del “Free Software Summit”, evento organizzato da Tim O’Reilly in risposta al crescente interesse riscosso da parte della nuova strategia promossa da Netscape, la “filosofia opensource” fu pubblicamente presentata. Era l’8 Aprile 1998. Il “Free Software Summit” vide, tra i partecipanti, i più grandi protagonisti del mondo opensource e dell’industria del software: Linus Torvalds, Eric Allman, Kirk McKusick, Michael Tiemann, Eric Raymond, John Gilmore, Paul Vixie, Brian Behlendorf, Jamie Zawinsky, Tom Paquin, John Ousterhout, Phil Zimmermann, Rich Morin, Mark Stone, Greg Olson, Fred Baker, Larry Wall e Guido van Rossum, giusto per fare qualche nome.
A distanza di dieci anni, il movimento opensource ha portato al plasmarsi di un’industria del software radicalmente differente rispetto al passato. Prodotti opensource sono oggi adottati in molteplici ambiti: lato server, sui normali sistemi desktop, sui telefoni cellulari, ad esempio.
I vari esponenti del mondo opensource ricordano il fulgido passato del movimento oltre al promettente futuro.
Secondo le varie dichiarazioni rilasciate, la costante crescita di Firefox riflette il sempre più grande interesse che l’opensource sta riscuotendo anche in ambito desktop.