Il Parlamento europeo ha votato a favore di una risoluzione che prevede il divieto di utilizzo delle tecnologie di sorveglianza di massa alimentate dall’intelligenza artificiale.
L’Europa decide di assumere una posizione intransigente vietando l’utilizzo di soluzioni per il riconoscimento facciale e l’identità degli individui in qualunque area pubblica. Neppure le autorità di polizia potranno servirsene se la risoluzione odierna dovesse trasformarsi in legge.
La valutazione è diametralmente opposta a quella di Paesi come gli Stati Uniti che già stanno facendo uso di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale come quella di Clearview che ha costruito un enorme database di 10 miliardi di foto scansionando anche il contenuto dei social network (scraping) e mettendo le immagini in diretta correlazione con le identità degli utenti.
Il Parlamento europeo ha citato espressamente Clearview AI come un chiaro esempio di ciò che deve essere evitato entro i confini dell’Unione.
Strumenti simili potranno essere utilizzati solo in casi specifici, ad esempio per identificare un criminale, ma anche nelle indagini di polizia l’uso di database di riconoscimento facciale dovrebbe essere escluso dagli strumenti utilizzabili per giustificare o provare la colpevolezza di un individuo.
Per la prima volta in assoluto viene chiesta una moratoria sul dispiegamento dei sistemi di riconoscimento facciale poiché la tecnologia ha dimostrato di essere inefficace e spesso porta a risultati che possono essere oggetto di contestazioni, si spiega.
Quando stabilito in sede europea viene descritto come una grande vittoria per tutti i cittadini dell’Unione, una pietra miliare che viene posta esprimendo la contrarietà degli Stati membri a qualsiasi elaborazione di dati biometrici che possa portare alla sorveglianza di massa.
Il testo della legge è ancora in fase di negoziazione e stesura quindi la decisione del Parlamento europeo non è in questo momento vincolante ma indica le salvaguardia che dovranno essere introdotte in merito all’utilizzo delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.
Definiti i confini entro i quali è possibile muoversi nel totale rispetto dei diritti fondamentali del cittadino, la Commissione Europea ha confermato che intende aumentare gli investimenti privati e pubblici nelle tecnologie per l’intelligenza artificiale a 20 miliardi di euro annui.
Mentre la legislazione alla base di questa massiccia diffusione dovrà garantire che tutti i potenziali abusi, la discriminazione e le violazioni dei diritti umani siano affrontati, i sistemi alimentati dall’IA sono ancora sulla strada per diventare onnipresenti in Europa.
Negli Stati Uniti i sistemi utilizzati per le indagini di polizia sono adoperati su larga scala pur non essendo stati verificati da alcuna autorità centrale né sottoposti a una legislazione “ad hoc”.