Ne avevamo parlato nei giorni scorsi ed oggi arriva la conferma: Kodak ha dichiarato la bancarotta chiedendo per sé le protezioni previste nel capitolo 11 (“Chapter 11“) della normativa fallimentare statunitense. La domanda è stata presentata da Eastman Kodak Company e da tutte le sue società controllate negli States dinanzi alla corte distrettuale del Southern District di New York.
Kodak ha per ora ottenuto 950 milioni di dollari con un finanziamento concesso da Citigroup: la liquidità a disposizione dell’azienda viene considerata sufficiente per continuare a lavorare durante il regime di “Chapter 11” in modo tale da continuare ad offrire prodotti e servizi alla clientela nonché per pagare gli stipendi dei dipendenti.
Il CEO di Kodak, Antonio Perez, ha affermato che la richiesta del “Chapter 11” è stata valutata, dall’intero consiglio d’amministrazione, come un passaggio indispensabile, “la mossa giusta per il futuro dell’azienda“.
La società, che vanta una storia lunghissima (fu fondata ben 131 anni fa), si trova oggi a vivere un periodo estremamente critico. “Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto” era lo slogan col quale George Eastman, fondatore della Kodak, promosse nel 1888 la prima fotocamera concepita per essere utilizzata anche dai non professionisti. Kodak, che negli Stati Uniti deteneva oltre il 90% del mercato dei rullini fotografici tradizionali, ha visto scemare rapidamente il suo dominio con l’introduzione delle prime macchine fotografiche digitali, prodotto che i tecnici di Kodak stessa inventarono nel 1975.
Kodak ha tentato di mantersi viva anche nell’era digitale (al CES 2012 la società ha presentato due fotocamere commercializzate ad un prezzo inferiore ai 200 dollari) spostando il suo business anche sulle stampanti inkjet. Di recente, però, per poter sopravvivere, è stato necessario mettere sul piatto anche i suoi 1.100 brevetti legati proprio alle tecnologie digitali.
A questo indirizzo, Kodak ha pubblicato una presentazione interattiva in formato Adobe Flash (è necessario attendere qualche minuto il caricamento) che riassume la sua storia, dalla fondazione sino ai giorni nostri.