In ambito software quando si passa a una nuova major release è lecito attendersi tante novità. Nel caso del kernel Linux 6.0 Linus Torvalds mette le mani avanti e spiega di aver optato per il “cambio di versione” solo perché non voleva proseguire con il conteggio oltre la release 5.19.12.
Tuttavia la nuova versione del kernel Linux introduce molteplici modifiche di primo livello tanto che sono stati oltre 15.000 gli interventi applicati sulla release precedente.
Linux 6.0 introduce innanzitutto il supporto diretto per i processori Intel Raptor Lake recentemente svelati dall’azienda di Santa Clara e per i futuri Meteor Lake.
Tra gli aspetti più importanti si segnala l’integrazione dei driver open source per le nuove GPU Arc Alchemist dell’azienda oltre ai più recenti driver AMD a supporto delle CPU Threadripper, EPYC e delle prossime schede grafiche RDNA 3.
A conferma di quanto lavoro sia stato svolto per garantire il perfetto funzionamento di Linux con tutte le piattaforme hardware più recenti (abbiamo visto il balzo in avanti in termini di prestazioni che Linux ha compiuto, anche rispetto a Windows 11 con i processori Alder Lake), il nuovo kernel introduce anche il supporto anticipato per i laptop basati su SoC Qualcomm Snapdragon tracciando il percorso per la diffusione del “pinguino” anche sui sistemi ARM.
Il nuovo kernel risolve anche un problema di prestazioni con i processori AMD causato da una patch applicata 20 anni fa. La modifica era stata introdotta nel 2002 per affrontare le incompatibilità tra processori e prime implementazioni dell’interfaccia ACPI per la gestione del risparmio energetico.
Linux 6.0 integra, tra le altre, alcune novità di primo piano come l’introduzione di codec H.265/HEVC in versione stabile, il nuovo driver grafico V3d per Raspberry Pi 4, un driver per lo storage MMC destinato ai dispositivi basati su chip Rockchip RK3588 e più estensioni per la piattaforma RISC-V.
Torvalds ha aggiunto che a questo punto l’interesse è tutto focalizzato sul kernel Linux 6.1 che introdurrà ancora più modifiche di base.
Tra i miglioramenti più importanti ve n’è uno ai quali gli ingegneri di Google hanno lavorato da oltre un anno: riguarda la gestione della sicurezza rispetto all’utilizzo del protocollo Bluetooth e consente di scongiurare l’esecuzione di codice arbitrario con una serie di modifiche “strutturali” a livello del kernel Linux.
Con la nuova release 6.1, inoltre, Linux inizierà ad abbracciare il linguaggio Rust che Google, ad esempio, utilizza sempre più per integrare i “fondamentali” di Linux con Android. Torvalds ammette che l’implementazione iniziale di Rust non rappresenterà un cambiamento rivoluzionario ma il seme che viene gettato oggi sarà essenziale in ottica futura.