“La comunità Java svolge quotidianamente un lavoro che va al di là di qualunque singola azienda“, ha commentato Aaron Zamost, portavoce di Google. “Difenderemo strenuamente gli standard aperti e continueremo a collaborare con le altre realtà per lo sviluppo di Android“. Zamost restituisce al mittente le accuse pervenute nelle scorse ore dai vertici di Oracle. L’azienda ha infatti deciso di intentare un’azione legale nei confronti di Google per presunta violazione di brevetto. Secondo Oracle, infatti, il colosso di Mountain View avrebbe deliberatamente e ripetutamente violato la proprietà intellettuale della società implementando la tecnologia Java in modo non consentito, all’interno del sistema operativo per dispositivi mobili Android (ved., a tal proposito, questa precedente notizia).
Per Google le lamentele pervenute da casa Oracle sarebbero sorprendenti e senza fondamento.
Android è in grado di eseguire codice Java ricorrendo a Dalvik, una macchina virtuale sviluppata da Google che s’incarica di eseguire le applicazioni con il minimo impatto possibile sulla memoria fisica a disposizione. Il codice Java non viene eseguito direttamente ma deve essere “convertito” nel formato .dex
(Dalvik Executable).
Secondo Al Hilwa, analista di IDC non sarebbe poi così soprendente vedere Oracle coinvolta in una lite con il gigante fondato da Larry Page e Sergey Brin. “Molti attendevano, a suo tempo, delle contestazioni da parte di Sun a proposito dell’operazione di forking posta in essere da Google per sviluppare la virtual machine Dalvik“, ha osservato Hilwa. “L’aver atteso il successo di Android può avere, a questo punto, un effetto dirompente“. E la vertenza legale tra Oracle e Google, sempre stando al parere di Hilwa, potrebbe minare pesantemente la crescita di Android con conseguenze sul mercato e sull’adozione da parte degli OEM.
Anche per James Gosling, considerato il padre di Java, la notizia del “fendente” di Oracle non giunge inattesa dal momento che la questione dei brevetti, con al centro Google e Sun, era già stata evidenziata durante gli incontri che hanno preceduto l’acquisizione di Sun da parte di Oracle.
Fra i due litiganti il terzo gode: alcuni osservatori cominciano a ritenere che la lite tra Oracle e Google potrebbe portare non pochi vantaggi in quel di Redmond. Microsoft, infatti, potrebbe avere l’opportunità per imporsi in maniera più ficcante nel mercato “mobile”: i produttori di smartphone potrebbero iniziare a valutare l’adozione di Windows Phone 7 sostenendo così la crescita del sistema operativo Microsoft.