L’Apache Software Foundation (ASF) ha rivolto ad Oracle un ultimatum: o la società guidata da Larry Ellison garantirà l’implementazione indipendente del linguaggio Java oppure lascerà il comitato direttivo. ASF vuole ottenere da Oracle una rassicurazione definitiva: l’eliminazione delle restrizioni sul campo di utilizzo (field-of-use; FOU) delle versioni opensource di Java.
Già nei giorni scorsi – Jim Jagielski – presidente di ASF, società che ha creato il server web ancora oggi in testa alle classifiche di utilizzo a livello mondiale, aveva dichiarato che avrebbe avviato una riflessione sulla sua permanenza tra i membri di JCP (Java Community Process) se gli altri partecipanti avessero votato a favore di Java 7, la prossima versione del linguaggio che sarà rilasciata sotto l’ombrello di Oracle.
I vertici di ASF hanno poi esortato gli esponenti del JCP a bocciare la “roadmap” presentata da Oracle per Java 7 a meno che l’azienda di Ellison non decidesse di onorare gli impegni assunti e di cncedere al progetto Harmony i diritti di licenza per l’uso del Java Technology Compatibility Kit (TCK).
Nel caso dell’annuale conferenza “ApacheCon“, i dirigenti di ASF hanno dichiarato: “votare contro l’approvazione dei piani presentati da Oracle (in merito a Java, n.d.r.) consentirà di supportare Java confermandola parte di un ecosistema dalle specifiche aperte; (…) in questo modo ci si assicurerà che chiunque, per scopi personali, commerciali, a titolo accademico o “no-profit”, possa continuare ad implementare e distribuire Java“.
Nel caso in cui la situazione dovesse precipitare, con l’abbandono di ASF del “consiglio direttivo” di Java, Oracle potrebbe vedere pesantemente incrinati i suoi rapporti con il mondo dell’opensource. Per il momento, da Oracle si registra solamente la dichiarazione del portavoce Henrik Ståhl: “il nostro disaccordo a proposito delle condizioni di licenza di TCK non possono in alcun modo intaccare il rispetto per le vostre attività (di ASF, n.d.r.) ed il desiderio di continuare a collaborare con l’Apache Software Foundation“.