Ci sono aree del Paese che, ancor’oggi, non soltanto non sono raggiunte dalla fibra ottica ma sono addirittura escluse dalla connettività ADSL.
Come abbiamo spiegato nell’articolo Banda larga in Italia, dove manca e dove arriverà, la soluzione per attivare una connessione Internet a banda larga ed ultralarga arriva spesso dal wireless.
Lungo tutta la Penisola, infatti, molteplici provider locali forniscono connettività a banda larga in modalità wireless usando essenzialmente tecnologie Hiperlan e WiMax. Per poter attivare connessioni che in downstream offrono diversi Mbps di banda, è sufficiente autorizzare l’installazione di un’antenna sul tetto di casa, dell’ufficio o dell’azienda.
Internet senza linea fissa con il wireless
Numerosi provider offrono la possibilità di attivare una connessione Internet senza linea fissa. Nel caso in cui non si fosse raggiunti da fibra e ADSL, quindi, il consiglio è quello di verificare quali operatori (spesso si tratta di piccole realtà che comunque lavorano egregiamente) possano eventualmente raggiungere in modalità wireless la zona geografica da servire.
Insieme con la connessione di rete, è poi possibile attivare una numerazione VoIP per ricevere chiamate verso una numerazione geografica e chiamare sia i fissi che i mobili.
L’operatore wireless di solito fornisce un solo numero VoIP; gli utenti possono comunque attivarne altri in proprio rivolgendosi ad altre aziende (citiamo, ad esempio, Messagenet e Clouditalia; vedere ad esempio l’articolo Come chiamare gratis da un dispositivo mobile Android).
Per attivare una connessione Internet senza linea fissa in modalità wireless, i tecnici del provider dovranno provvedere all’installazione di un’antenna sopra l’edificio da raggiungere con la banda larga.
È importante ricordare che l’installazione di un’antenna è un diritto previsto dalla legge. Il condominio e l’amministratore condominiale, quindi, non possono opporsi all’installazione di un’antenna, configurabile sia come diritto soggettivo autonomo che come facoltà compresa nel diritto primario all’informazione e diretta alla sua attuazione.
Tutte le informazioni in proposito, sono contenute nel vademecum pubblicato da NGI.
Come funzionano l’antenna e il collegamento wireless a banda larga
I vari provider operativi sul territorio nazionale utilizzano generalmente le tecnologie Hiperlan, WiMax e, ultimamente, anche LTE (nel caso di Linkem).
NGI EOLO combina ed ottimizza più tecnologie differenti con lo scopo di migliorare performance e banda disponibile non solo in downstream ma anche e soprattutto in upstream.
Un tempo, infatti, le tecnologie IEEE 802.11a e derivate (HiperLAN2) rappresentavano una scelta tecnologica quasi obbligata per realizzare reti radio a larga banda punto-punto e punto-multipunto.
Con Hiperlan è vero che è possibile fornire connessioni a banda larga performanti ma la latenza si mantiene bassissima (anche nell’ordine di 1-2 ms) se il canale è poco occupato.
In condizioni di saturazione del canale, poi, non vi sono garanzie di un’equa ripartizione delle risorse disponibili fra i vari clienti collegati.
Hiperlan, poi, non consente la sincronia di trasmissione/ricezione rendendo difficoltosa l’installazione di più base station vicine.
Per NGI EOLO si è poi passati (2010) al WiMax (802.16e) ricorrendo anche all’impiego di MIMO in downlink (sfruttamento di due canali trasmissivi accoppiati; vedere anche Che cos’è MU-MIMO e può davvero migliorare la connessione WiFi?). WiMax non consente però di ridurre la latenza oltre i 35-40 millisecondi e limita la capacità di uplink a non più di 2-3 Mbps per cliente.
Successivamente NGI ha adottato quella che ha battezzato EOLOwave, un insieme di tecnologie che hanno permesso la realizzazione di una rete radio ad alte prestazioni, bassa latenza e scalabilità.
LTE è una soluzione molto valida per le connessioni a banda larga in mobilità (con aumento però dell’overhead) mentre mal si adatterebbe alla rete di accesso da postazione fissa EOLO composta da tanti ponti radio dedicati e caratterizzata da collegamenti in linea di vista.
Maggiori informazioni sulla tecnologia EOLO sono disponibili in questa pagina.
L’antenna montata sul tetto dell’edificio del cliente viene puntata verso la base station più vicina ove vi sia visibilità ottica (non devono frapporsi ostacoli fra la stazione radio e l’antenna dell’utente finale).
Le antenne utilizzano un collegamento Power over Ethernet (PoE): vengono cioè alimentate con lo stesso cavo che viene utilizzato per inviare e ricevere i dati dal router installato nei locali dell’abbonato.
Per gestire l’accesso alla rete da parte dei dispositivi connessi alla propria LAN (sia mediante cavo ethernet che in modalità WiFi), basta installare un router (sprovvisto di funzionalità modem). Il collegamento avviene utilizzando il protocollo PPPoE (PPP over Ethernet) su porta ethernet RJ45.
Come avere una connessione Internet senza linea fissa: l’esempio EOLO
Proprio di recente, dopo aver raggiunto con una fitta maglia di base station la pressoché totalità dell’Italia settentrionale, NGI ha esteso la copertura di EOLO anche alle regioni dell’Italia centrale.
NGI EOLO offre adesso connessioni fino a 30 Mbps in downstream e 3 Mbps in upstream per gli abbonamenti base ma le aziende possono stipulare contratti per la fornitura di collegamenti simmetrici (stessa ampiezza di banda in downstream e in upstream) da 25 Mbps a 1 Gbps.
In questa pagina, EOLO fornisce addirittura una precisa mappa di copertura del territorio.
Il consiglio è quello di cliccare su una base station in modo da ottenere le coordinate geografiche della stessa ma, soprattutto, esaminare l’area di effettiva copertura (evidenziata in verde).
È possibile verificare l’orografia del territorio e controllare la visibilità reciproca di base station ed antenna seguendo le indicazioni riportate nell’articolo Realizzare un collegamento WiFi a lunga distanza.
Suggeriamo di accedere a questa pagina, impostare la posizione dell’access point (punto da servire) quindi di digitare nella casella Location posta sotto alla dizione Station, le coordinate rilevate alla posizione della base station di EOLO.
Nella parte superiore della finestra, in alto a destra, viene mostrata la rappresentazione grafica del link e confermata o meno la visibilità ottica sulla base della conformazione del terreno.
Il wireless offre insomma un’ottima ed economica alternativa agli scavi per la posa della fibra ottica. Basti pensare che NGI ha vinto i bandi indetti da Infratel Italia (società controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico che sovrintende la diffusione della banda larga nel nostro Paese con particolare attenzione alle aree interessate dal problema del digital divide, attingendo a fondi statali ed europei) in Emilia Romagna, Umbria e Liguria portando la banda ultralarga anche in aree sino ad oggi completamente digital divise.