Huawei sta preparando un sistema operativo “ridotto all’osso” che pesa appena 10 KB. La piattaforma superleggera è pensata espressamente per i dispositivi che costituiranno la spina dorsale dell’Internet delle Cose (HP: bene l’Internet delle Cose ma attenzione alla sicurezza).
Battezzato LiteOS, sarà un “sistema aperto” destinato a tutti quegli sviluppatori che desiderano creare un prodotto “intelligente”, capace di inviare e ricevere informazioni attraverso la Rete.
Stando a quanto riferito dai tecnici di Huawei, LiteOS sarà un sistema operativo capace di supportare “zero configuration, auto-discovery e auto-networking“.
Il ruolo dell’azienda non sarà quello di creare prodotti per l’Internet delle Cose quanto quello di fornire supporto per la loro realizzazione. LiteOS rappresenta evidentemente il primo passo in questa direzione.
Il CEO dell’azienda, inoltre, spiega che l’intento non è assolutamente quello di rivaleggiare ad esempio con Android. LiteOS è un sistema operativo leggerissimo che – per fare un esempio – può essere installato su uno spazzolino elettrico. Connesso alla Rete, tale dispositivo può aiutare l’utente a ricordare qual è il modo migliore di lavarsi i denti e quando sarebbe preferibile farlo.
Le possibilità, però, sono infinite tanto che Huawei stima 100 miliardi di dispositivi collegati alla rete Internet entro il 2025 (2 milioni di sensori attivati ogni ora a livello mondiale).
Per dare un’idea di quanto il mercato Internet delle Cose sia destinato ad “esplodere” nel breve periodo, basti pensare che Microsoft rilascerà un’apposita versione di Windows 10 destinata a schede come Raspberry ed Arduino: Windows 10 si installa su Raspberry e Arduino.