Uno dei problemi che ancora affligge il nostro Paese si chiama digital divide. Si tratta dell’impossibilità di accedere ad un collegamento a banda larga da parte di alcuni cittadini, in certe aree geografiche. Il problema può riguardare sia gli utenti privati che le imprese.
Una mappa del digital divide che mostra quali aree d’Italia non sono ancora raggiunte della banda larga è consultabile a questo indirizzo. I dati non sono aggiornatissimi (sono quelli relativi al 2012 che sono stati diffusi direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico) ma danno un’idea di quali aree sono ad oggi molto probabilmente ancora escluse dall’accesso alla banda larga.
Internet ADSL con o senza Telecom
Per attivare una connessione a banda larga utilizzando la tecnologia ADSL, è indispensabile che la centrale telefonica sulla quale è attestata la propria utenza telefonica sia “coperta”. È necessario, in particolare, che nella centrale telefonica siano stati installati apparati DSLAM (o MUX-ADSL).
Tali schede sono dei multiplatori di linea che raccolgono diversi canali di comunicazione provenienti dalle singole utenze (trasportati, di solito, mediante il classico doppino) raggruppandoli assieme in un canale di comunicazione di gerarchia superiore nella struttura della rete.
Il MUX-ADSL o DSLAM riveste una funzione di adattamento tra la rete di accesso e quella di trasporto (rete ATM o rete Ethernet) a cui è a sua volta connessa la centrale, a monte.
Condicio sine qua non, quindi, è la disponibilità – a monte della centrale telefonica – di un canale di comunicazione di gerarchia superiore (connessione in fibra ottica), capace di gestire adeguatamente la banda di rete dei vari doppini delle utenze a poste a valle.
Quando si parla di connessioni ADSL con o senza Telecom, ci si riferisce all’attivazione di un abbonamento a banda larga su linea telefonica.
L’erogazione della connessione ADSL può essere effettuata essenzialmente in due modalità:
– ULL (Unbundling Local Loop).
In questo caso l’operatore di telecomunicazioni con il quale si è deciso di stipulare un contratto di abbonamento fornisce il servizio ADSL utilizzando la propria infrastruttura in centrale appoggiandosi eventualmente alla rete Telecom soltanto per ciò che riguarda l’ultimo miglio, ossia per la distanza che separata la centrale telefonica dal modem-router dell’utente.
Generalmente la centrale è comunque di proprietà di Telecom ma le attrezzature degli altri provider vengono installate in una sala a loro dedicata (OLO, Other Licensed Operators).
– Bitstream o Wholesale.
In questo caso il cosiddetto “operatore dominante” (Telecom) concede le sue attrezzature per offrire capacità trasmissiva fra la postazione dell’utente finale ed il cosiddetto “punto di interconnessione” (o POP) dell’altro operatore.
Nella scelta di una delle due tipologie di connessione, è sempre bene, quindi, preferire la prima accertandosi sugli strumenti per la verificare della copertura ADSL dei vari operatori in quale modalità viene offerto il collegamento.
Nell’articolo , che vi invitiamo a rileggere, abbiamo pubblicato alcuni consigli per scegliere il provider ADSL migliore.
Copertura ADSL pianificata
I servizi dei vari operatori telefonici sono sicuramente i primi da controllare per verificare se la centrale telefonica di appartenenza è copertura (quindi raggiunta dal servizio ADSL) o meno.
Per ottenere maggiori informazioni e conoscere la copertura ADSL pianificata, scoprendo così in anticipo quali zone del Paese saranno raggiunte dal servizio nel prossimo futuro, suggeriamo di visitare questa pagina sul sito Wholesale di Telecom Italia.
Cliccando sui link ADSL su DSLAM ATM da Centrale e da Armadio tutte le velocità (file pianificato) e su ADSL su DSLAM Ethernet da Centrale e da Armadio tutte le velocità (file pianificato), si potranno scaricare due file compressi che contengono, al loro interno, la lista delle centrali telefoniche che saranno raggiunte dal servizio ADSL.
Nella colonna Stato (i file sono fogli elettronici gestibili con Excel o LibreOffice Calc) è riportata la data di copertura pianificata.
Da diverso tempo a questa parte, le centrali vengono coperte utilizzando quasi esclusivamente DSLAM Ethernet. I DSLAM ATM sono i più vecchi, che in uscita possono gestire flussi fino a 622 Mbit/s e non consentono di offrire connessioni sopra i 7 Mbit/s agli utenti finali; i DSLAM Ethernet possono invece gestire in uscita bana dell’ordine dei Gbps e permettere connessioni fino a 20 Mbit/s agli abbonati.
Controllare la distanza dalla centrale ADSL e i parametri di linea
Dopo aver seguito i consigli dell’articolo Scegliere il provider Internet, alcuni suggerimenti, è importante accertarsi della distanza della centrale ADSL.
Tale parametro, che influenza direttamente l’attenuazione, insieme con il rapporto segnale/rumore è di fondamentale importanza per capire il collegamento ADSL che si otterrà una volta sottoscritto l’abbonamento.
Nell’articolo Distanza dalla centrale ADSL: ecco come calcolarla abbiamo spiegato come calcolare, con buona approssimazione, la distanza dalla centrale coperta dal servizio ADSL.
Alternative ad ADSL con o senza Telecom
Indipendentemente dal fatto che la centrale telefonica sia o meno coperta dal servizio ADSL, è possibile valutare delle alternative per godere comunque dell’accesso Internet a banda larga. Le soluzioni alternative ad ADSL consentono di accedere alla rete in modalità a banda larga laddove, ad esempio, non vi è una centrale telefonica telefonica coperta dal servizio.
Non chiamatele, però, ADSL perché le connessioni effettuate in modalità wireless utilizzano tecnologie completamente differenti.
– WiMAX, HiperLAN e WiFi
Sul territorio, oltre ai nomi più famosi quali NGI EOLO, Linkem, Freemax, Mandarin, Aria, operano numerose aziende che offrono servizi di connessione a banda larga almeno tramite tecnologia HiperLAN a prezzi estremamente competitivi.
In tutti i casi (WiMAX, HiperLAN o WiFi), sarà necessario installare sul tetto della propria abitazione o dell’azienda un’antenna direzionale che dialogherà con la base station dell’operatore.
L’importante è che l’antenna sia ben dimensionata (guadagno) e che non siano frapposti ostacoli fra la stessa e la base station del fornitore di connettività.
Le antenne sono alimentate utilizzando un collegamento Power over Ethernet (PoE) ossia con lo stesso cavo che viene utilizzato per inviare e ricevere i dati dal router installato nei locali dell’abbonato.
Operatori come NGI (vedere questa pagina) hanno combinato assieme l’utilizzo di più tecnologie in modo da assicurare bassa latenza e stabilità nel tempo.
Alcuni operatori locali offrono anche la possibilità di collegarsi via WiFi. Anche in questo caso, è necessario installare un’apposita antenna da esterno per scambiare dati con l’hotspot wireless.
Il consiglio è in questo caso quello di collegare al router WiFi un’antenna con caratteristiche tecniche adeguate alla distanza da coprire.
Questo calcolatore permette di stabilire quale antenna utilizzare a seconda della distanza da coprire e del link che si vuole ottenere.
Quando si utilizzano collegamenti WiFi, comunque, è bene seguire una serie di regole che permettono di conservare la riservatezza dei propri dati: Collegarsi ad una rete Wi-Fi pubblica o non protetta: come proteggere i propri dati.
– 3G e LTE
L’alternativa più ovvia consiste nell’attivare un collegamento dati affidandosi ad uno degli operatori di telefonia mobile. Se le proprie necessità sono limitate, si può trasformare lo smartphone in una sorta di modem, accessibile via Wi-Fi dagli altri dispositivi.
A tal proposito suggeriamo la lettura dell’articolo Tethering WiFi su Android non funziona: ecco come risolvere nel caso in cui si possedesse un dispositivo Android.
In alternativa è possibile utilizzare dei veri e propri router 3G/LTE (in questa pagina alcuni esempi) che accolgono l’inserimento della scheda SIM dell’operatore telefonico.
Ovviamente, nel caso delle connessioni 3G/LTE, la principale limitazione è legata alle soglie dati imposte su base mensile o settimanale dagli operatori. In altre parole, una volta effettuato il download/upload del quantitativo di dati compreso nell’offerta, non si potranno più scambiare informazioni in Rete oppure la banda disponibile crollerà automaticamente a valori mediocri (tipicamente 32 kbps).
Nell’articolo Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone abbiamo chiarito il significato delle icone che appaiono sullo smartphone al momento dell’attivazione del collegamento dati.