Qualcuno di voi si ricorderà della campagna “Sono un Mac, I’m a Mac” che Apple avviò in molti Paesi negli anni 2006-2009 con l’obiettivo di mettere in luce i vantaggi dei suoi prodotti e, allo stesso tempo, prendersi gioco dei “punti deboli” dei PC Windows.
Su YouTube c’è ancora il video che raccoglie tutti i messaggi pubblicitari che furono diffusi all’epoca, con la traduzione in italiano.
I’m a Mac fu una campagna tanto controversa quanto di successo perché cavalcò le scelte tutt’altro che ottimali (per usare un eufemismo) che Microsoft fece nel caso di Windows Vista.
Microsoft contrattaccò con la campagna pubblicitaria “Io sono un PC” che però ebbe molto meno successo mediatico (i vari video, in inglese, si trovano ancora a questo indirizzo).
Il lancio di Windows 7 da un lato e la trasformazione di Apple in un’azienda concentrata moltissimo sul mondo “mobile” hanno chiuso un’era. Entrambe le società hanno comunque di tanto in tanto continuato a colpirsi reciprocamente, quasi sempre con stile e umorismo.
Intel prova oggi a emulare Apple prendendo di mira i nuovi Mac basati su chip M1. E lo fa ingaggiando lo stesso attore, Justin Long, che anni fa aveva interpretato un Mac negli spot della Mela.
È passato molto tempo da quando Apple ha sostituito l’architettura PowerPC in favore della piattaforma x86 (vedere x86, le origini dell’architettura: perché è feudo di Intel e AMD). Ed è anche passato molto tempo da quando Apple era l’azienda scelta da Intel per far debuttare ogni suo processore.
Quando Apple iniziò a sviluppare l’iPhone Intel provò a intercettare subito le necessità dell’azienda di Cupertino chiedendole di puntare sulle sue soluzioni. Apple rifiutò preferendo guardare ai SoC ARM e il resto è storia.
L’abbandono dei processori x86 di Intel sui sistemi Mac ha però sorpreso tutti e le prestazioni che il chip M1 di derivazione ARM riescono ad assicurare hanno destato ancor più meraviglia. Certo, la Mela può permettersi di realizzare un processore ARM ottimizzato perché i prodotti via a via rilasciati sul mercato sono in numero ridotto e constano di una configurazione hardware e software ben precisa (cosa ben diversa dal mondo dei PC) ma il traguardo raggiunto, dopo un decennio di lavoro, è senza dubbio notevole: Apple Silicon: perché il nuovo chip M1 è così veloce?.
Justin Long incarnava il Mac nella pubblicità Apple di tanti anni fa. Adesso, nello spot Intel, Long sostiene di essere “solo Justin” ossia un ragazzo “normale” che si prende gioco dei prodotti Apple mostrando quelli che lui vede come difetti e mettendo in evidenza i vantaggi di un PC Windows.
Uno dei nuovi annunci della campagna Intel confronta un convertibile come il Lenovo Yoga 9i con un MacBook Pro evidenziando la capacità del primo di funzionare come un computer portatile tradizionale, un tablet e adattandosi ad altre modalità di utilizzo.
L’obiettivo è quello di dimostrare che per ottenere funzionalità simili con i prodotti Apple oltre al Mac si avrebbe bisogno di un iPad, di una tastiera, di uno stilo e di un dongle.
In un altro spot viene presentato un sistema come il portatile MSI Gaming Stealth 15M basato su processore Intel Core i7 facendo notare che “nessuno gioca su un Mac“.
I computer Apple vengono messi alla berlina anche per le barre tattili sulle tastiere, per la mancanza della tecnologia touch sullo schermo, per lo schema di colori ripetitivo nelle finiture e rispetto all’assenza del supporto multimonitor nel caso dei Mac M1.
La realtà vede però Apple in crescita nelle vendite dei suoi Mac basati su SoC M1 mentre Intel è al momento costretta a fronteggiare attacchi da più parti, non solo da parte della Mela ma anche da AMD e dalle aziende che si stanno organizzando per portare i chip ARM ben al di là dei dispositivi mobili.