Un consorzio formato da aziende tra cui figurano i nomi di Intel, Google e Microsoft ha presentato quello che a breve diverrà un nuovo standard in ambito data center: CXL.
Acronimo di Compute Express Link, CXL mira a offrire un’interconnessione ultra veloce tra i processori usati nei data center e i chip acceleratori come GPU, FPGA e altre soluzioni single-purpose.
L’obiettivo è evidentemente quello di migliorare le performance in un’epoca in cui le elaborazioni cloud diverranno sempre più pesanti (si pensi all’esplosione del volume di dati in seguito alla nascita di un sempre maggior numero di dispositivi per l’Internet delle Cose).
Nell’articolo IoT, il cloud diventerà uno standard nelle nostre case? abbiamo visto come le elaborazioni di dati più onerose siano ormai spostate in cloud in modo da permetterne una gestione molto più efficace e veloce rispetto alle soluzioni tradizionali.
Il consorzio per lo sviluppo e la promozione dello standard CXL vede anche la partecipazione di Cisco, Dell EMC, Facebook, Hewlett Packard Enterprise e Huawei.
Navin Shenoy, vice presidente esecutivo e general manager del Data Center Group di Intel, ha dichiarato che CXL permetterà di rimuovere i colli di bottiglia tra le CPU e i vari chip acceleratori facilitando la gestione di quei carichi di lavoro che crescono in maniera imponente (intelligenza artificiale, machine learning, servizi multimediali, high-performance computing, applicazioni cloud).
Intel mette le innovazioni introdotte con CXL sullo stesso piano rispetto alla nascita delle interfacce USB e PCI Express. L’azienda di Santa Clara e gli altri membri del consorzio tengono rimarcare che CXL è uno standard aperto e invitano i principali player dell’industria a offrire il loro contributo. Mano tesa quindi ad AMD che al momento non è ancora della partita.
Le prime specifiche dello standard CXL saranno definite entro la metà di quest’anno e Intel ha già programmato di attivare il supporto nelle sue piattaforme destinate ai data center già nel 2021.