L’installazione di un programma Windows è solitamente una procedura piuttosto rapida: basta avviare il programma di setup, fare clic su Avanti alcune volte, accettare – se richiesto – il contratto di licenza d’uso e attendere il completamento dell’operazione.
Si tratta comunque di un’attività che alcuni tendono a gestire un po’ sottogamba: spesso si fa clic sul pulsante Avanti senza analizzare attentamente ciò che la procedura d’installazione propone. Il risultato è che sul sistema vengono caricati anche componenti potenzialmente superflui e i browser web “arricchiti” di estensioni inutili che spesso hanno come unico fine quello di raccogliere informazioni sulle preferenze e sugli interessi di ciascun utente.
Bene quindi effettuare sempre una scansione preventiva del file d’installazione con VirusTotal (VirusTotal: guida all’uso del servizio per controllare l’identità dei file), attivare la protezione anti-PUP di Windows Defender (Programmi inutili o dannosi: come attivare la protezione segreta di Windows 10) e scegliere sempre e comunque la modalità di installazione Personalizzata così da verificare con attenzione quali componenti software vengono caricati sul sistema.
Su questi aspetti ci siamo spesso soffermati in passato indicando anche come AdwCleaner rimanga sempre il programma migliore per riconoscere e rimuovere elementi software inutili, adware e addirittura veri e propri spyware: Disinstallare programmi inutili in Windows: alcuni suggerimenti.
Installare un programma per l’utente corrente o per tutti gli account configurati sulla macchina Windows
Un aspetto sul quale ci siamo poco soffermati è invece quello relativo al quesito che tantissime routine di installazione pongono: il programma installato deve essere reso disponibile solo per l’utente corrente o per tutti gli utenti configurati sulla macchina?
C’è un’importante differenza tra le due opzioni.
Normalmente le applicazioni installate vengono memorizzate nella cartella C:\Program Files
. Nelle versioni a 64 bit di Windows c’è anche la cartella C:\Program Files (x86)
che contiene i programmi a 32 bit.
Le autorizzazioni assegnate sulle unità formattate con il file system NTFS fanno in modo che ogni utente connesso al sistema possa avviare i vari programmi da tali locazioni di memoria.
Soltanto gli amministratori, però, possono apportare modifiche al contenuto di tali cartelle in modo da scongiurare qualunque problema. Un malware dovrebbe acquisire i privilegi amministrativi prima di poter applicare modifiche sul contenuto delle cartelle Program Files
.
Di contro, gli utenti normali configurati sulla macchina e sprovvisti dei diritti di amministratore avranno bisogno dell’aiuto di quest’ultimo per ogni aggiornamento delle applicazioni installate.
Quando una procedura d’installazione chiede se installare un programma per il singolo utente o per tutti gli account, l’installazione globale è la scelta migliore, soprattutto se si fosse gli unici a usare il PC. L’installazione del programma per tutti gli account utente di default protegge il contenuto delle cartelle dalle modifiche che potranno essere applicate solo previa conferma attraverso la schermata UAC. Anche l’installazione di eventuali aggiornamenti di ciascun software richiederà l’utilizzo dei diritti amministrativi e necessita una risposta affermativa alla comparsa di UAC.
La scelta dell’installazione per il singolo account utente in uso è utile soltanto per evitare che l’icona di un programma che altri utenti non useranno mai compaia sul loro desktop così come nel menu Start di Windows.
Quando si installa un programma in Windows infatti, vengono normalmente utilizzate alcune cartelle: due di sistema, per rendere un’applicazione accessibile da tutti gli account utente, e due relative all’utente in uso.
Nel caso del menu Start la cartella di sistema usata per tutti gli utenti configurati sulla stessa macchina è %programdata%\Microsoft\Windows\Start Menu\Programs
mentre quella per la gestione dei collegamenti e degli elementi sul desktop è C:\Users\Public\Desktop
.
Per i singoli account utente, viceversa, Windows usa le cartelle %userprofile%\AppData\Roaming\Microsoft\Windows\Menu Start\Programmi
per il menu Start e %userprofile%\Desktop
per la gestione delle icone sul desktop.
Suggeriamo di premere la combinazione di tasti Windows+R
quindi digitare i nomi delle varie cartelle così come riportati per verificare di persona.
Se un programma di installazione non richiedesse di specificare alcuna cartella di destinazione (succede abbastanza spesso) ma offrisse la scelta tra un’installazione per tutti gli utenti o per un solo account (quello in uso), allora l’applicazione spesso viene salvata in una cartella all’interno del profilo utente, di solito in una sottocartella di %localappdata%
(premere Windows+R
e digitare la variabile d’ambiente %localappdata%
).
Rispetto alla memorizzazione nelle cartelle Program Files
, i dati salvati in %localappdata%
sono un po’ meno protetti perché i dati ivi salvati possono essere modificati anche senza i diritti amministrativi.
Prima di installare un programma in Windows è sempre bene, in ogni caso, verificare la struttura del file d’installazione – come consigliato in apertura – e verificare se il programma potesse essere eventualmente reso portabile.
A tal proposito, si può provare ad aprire il file d’istallazione, anche in formato eseguibile .exe
, con un’utilità come 7-Zip. Se si trovasse all’interno una cartella con quello che pare il file eseguibile dell’applicazione, si potrà estrarre solo tale directory evitando di eseguire un’installazione completa.
Nell’articolo Portable apps: come rendere portabile un programma, utilizzabile senza installazione abbiamo visto come provare a trasformare un’applicazione in un programma portabile. Anche perché qualunque programma, una volta avviato sul sistema, potrebbe comunque applicare variazioni alla sua configurazione e, in particolare, scrivere in diverse aree sia a livello di registro che di file system.
Prima di installare e avviare un nuovo programma, sempre meglio quindi creare una sorta di immagine della configurazione del sistema con le utilità presentate nell’articolo Disinstallare applicazioni: migliori strumenti e metodologie e monitorare l’installazione del programma.
A tal proposito, suggeriamo di installare nuove applicazioni – per esempio – in una macchina virtuale Virtualbox isolata dal resto del sistema (“host”) e dalla rete. Utilizzando le cosiddette istantanee si potrà provare il programma annullando tutte le modifiche in caso di necessità: Virtualbox: come utilizzare le istantanee per creare un ambiente di test.
La regola principale è comunque sempre la stessa: mai cliccare su Avanti durante una procedura d’installazione senza aver assunto le dovute precauzioni.