Una delle grandi tendenze per quanto riguarda la progettazione di chip consiste nello sviluppo di soluzioni personalizzate che possano adattarsi al meglio con i dispositivi hardware di ogni singolo produttore. L’obiettivo è quello di ridurre i costi di produzione e limitare la dipendenza da terzi.
Tutte le principali aziende di tecnologia hanno già sviluppato o stanno realizzando SoC (System-on-a-Chip) progettati internamente per lo più sotto licenza ARM e poi fisicamente prodotti negli stabilimenti di TSMC, Samsung o GlobalFoundries.
Un buon esempio è ciò che ha fatto Apple con i suoi SoC “A” per i dispositivi mobili e i nuovi “M” destinati ai sistemi Mac.
Sul versante consumer si possono menzionare i Samsung Exynos o gli Huawei Kirin.
Per il segmento dei server e dei data center la tendenza verso l’adozione di chip personalizzati è confermata dagli sforzi e dai pesanti investimenti di nomi quali IBM, Google e Amazon (AWS).
Anche Microsoft si è posta sulla scia delle altre aziende, alcune delle quali direttamente concorrenti, e in questi giorni ha pubblicato un’offerta di lavoro per ampliare il suo organico. L’obiettivo è quello di rafforzare il team di ingegneri che si occupa dell’architettura dei nuovi SoC.
“Una parte fondamentale della nostra strategia è quella di unire produttività e mobilità attraverso dispositivi che consentano nuove esperienze aiutando le persone e le aziende a sbloccare la loro creatività, passione e potenziale“, si legge.
I nuovi SoC saranno utilizzati in primis nei dispositivi Surface di prossima generazione, una risposta al successo di Apple con i Mac basati sul chip M1 di derivazione ARM.
Microsoft non ha ancora mai tentato una svolta decisa verso ARM restando ancora molto legata alla piattaforma x86. La partnership con Qualcomm per la produzione dei chip SQ1 e SQ2 (fondamentalmente si tratta di Snapdragon 8cx modificati) non ha funzionato.
Ma la direzione verso la quale sta guardando l’azienda di Redmond è chiara, come conferma l’ampio eco legato al lancio di Windows 11 con supporto ARM.
Si sono susseguite anche voci di un accordo tra Microsoft e AMD per produrre un SoC ARM per PC con la tecnologia grafica dell’azienda di Sunnyvale integrata in modo simile a quanto fatto (qui sì con buoni risultati) nel caso dei chip “semi-custom” creati per le console Xbox.
Il futuro è ancora tutto da scrivere, però, perché il silicio è solo una parte dell’equazione. Il software è altrettanto importante e le prestazioni che i chip personalizzati saranno in grado di assicurare risulteranno fondamentali.