Su segnalazione di Wind Tre l’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria (IAP) ha avviato una verifica sul messaggio utilizzato da Iliad per promuovere la sua connettività in fibra ottica.
Pur conoscendo l’esito della valutazione del Giurì della pubblicità soltanto da poco sono state rese pubbliche le motivazioni del provvedimento.
Si sapeva che IAP aveva ritenuto la pubblicità di Iliad “ingannevole” ma solamente adesso risultano chiare le ragioni della decisione.
A fine gennaio scorso Iliad ha presentato la sua offerta di connettività in fibra ottica FTTH EPON fino a 5 Gbps e il suo router Iliadbox.
L’azienda ha sempre chiarito che la velocità raggiungibile è al massimo pari a 5 Gbps complessivi. Perché? Perché Iliadbox, come riportato anche nelle note esposte nello spot, integra una porta 2,5 Gigabit Ethernet (GbE), due porte 1 GbE e il supporto WiFi 5 fino a 0,5 Gbps. È ovvio quindi che un singolo dispositivo non può sfruttare i 5 Gbps in downstream (nelle aree raggiunte dalla rete FTTH EPON; sono escluse Milano, Torino e Bologna dove la banda disponibile è al massimo di 1 Gbps in downstream) perché c’è il collo di bottiglia delle porte Ethernet o della connessione WiFi.
Anche collegando un access point alla porta 2,5 GbE non si supererebbero comunque i 2,5 Gbps neppure in modalità wireless.
Ecco perché Iliad ha sempre parlato di 5 Gbps complessivi, sia nell’evento lancio che nella sua pubblicità.
Il Giurì ha invece ritenuto tale indicazione fuorviante perché il consumatore tenderebbe a considerare la “quantità di bit utilizzabili con il dispositivo utilizzato nel singolo momento“. IAP ha fatto presente che si sarebbe dovuto parlare di capacità del collegamento piuttosto che di velocità come è stato invece fatto.
“Il concetto di “velocità” risulta utilizzato in modo fuorviante. Comunemente, e a prescindere dal suo livello di conoscenza in materia, il consumatore tende ad associare la velocità non alla capacità di portata della fibra rispetto al segnale trasmesso nel tempo, ma piuttosto alla quantità di bit utilizzabili con il dispositivo utilizzato nel singolo momento“, si legge nella pronuncia di IAP. “Non è dunque che i 5 Gbps non siano mai complessivamente raggiungibili: tuttavia, la perentorietà della promessa non è confermata dalle caratteristiche tecniche del pacchetto offerto e appare comunque poco realistica, anche pensando che gli utenti tendono ad utilizzare i dispositivi più frequentemente in modalità wireless che non tramite le porte Ethernet. Il che peraltro corrisponde al modo in cui è raffigurata l’esperienza di navigazione dei protagonisti del filmato“.
Il fatto è che Iliad ha voluto proporre in Italia una connessione performante ma allo stesso tempo estremamente economica. Iliadbox, figlio di un dispositivo sostanzialmente analogo utilizzato in Francia, ad esempio non supporta WiFi 6 che sulla carta consente di trasferire fino a 9,6 Gbps in modalità wireless. I costi di un router del genere sarebbero stati evidentemente più elevati. Che poi, parlando di wireless, vanno sempre tenute in considerazione le velocità realisticamente ottenibili con il WiFi.
In ogni caso Iliad ha chiaramente evidenziato che i 5 Gbps non sono “per dispositivo” ma vanno intesi come valore “complessivamente raggiungibile”.
Da parte ci limitiamo a osservare che la corretta scelta del router, anche approfittando delle disposizioni in materia di modem libero, sarà sempre più cruciale in futuro per evitare colli di bottiglia, soprattutto quando le connessioni a 10 Gbps saranno sempre più diffuse: abbiamo parlato di recente del concetto di Multigigabit Ethernet e delle differenze tra EPON e GPON.
Impensabile guardare a router che offrano tutte le porte LAN 10 GbE, almeno per utilizzi domestici o professionali: l’importante è che la porta WAN sia 10 GbE o che si usi ad esempio una porta SFP+. La capacità del collegamento dati potrà quindi essere suddivisa tra tutti i dispositivi collegati a valle.
Iliad ha osservato che le lagnanze portate dinanzi al Giurì costituirebbero l’ennesima “riprova del costante tentativo dei competitor volto a screditare l’azione di Iliad e ostacolarne la comunicazione” e che le sue comunicazioni sono orientate a fornire informazioni tecniche in modo completo e semplice proprio al fine di non complicarne ulteriormente la comprensione.
Un aspetto che a molti sembra sfuggito è il messaggio riportato sul sito di IAP: “Nasce Iliad box, la fibra chiara e tonda con velocità fino a 5 gigabyte al secondo complessivi. Per gli utenti mobile Iliad, a 15 euro e 99“. Si è trattato certamente di un errore materiale (che però è stato purtroppo ripreso da molte testate) anche perché nel suo spot Iliad parla di 5 Gbps e non di 5 Gigabyte al secondo. Una differenza sostanziale, questa.
Abbiamo dedicato un intero articolo alla differenza tra gigabit e gigabyte.