Iliad festeggia il primo milione di clienti e conserva l'offerta a 5,99 euro mensili

A nemmeno due mesi di distanza dal debutto sul mercato italiano, Iliad afferma di aver già raggiunto il traguardo di un milione di clienti considerando sia quelli che hanno effettuato la portabilità del numero che le nuove attivazioni.
L’operatore francese, il quarto che opera sul mercato italiano dopo TIM, Vodafone e Wind Tre (non considerando, evidentemente, i tanti MVNO), osserva orgogliosamente che è stata superata ogni più rosea stima da parte di analisti e osservatori.

Ad annunciare il superamento del primo milione di clienti in Italia è l’amministratore delegato Benedetto Levi che sottolinea come Iliad sia stata in grado di mettere a disposizione della clientela una infrastruttura di rete attiva e disponibile su scala nazionale.

Levi ha poi evidenziato come nessun operatore italiano sia al momento in grado di offrire un’offerta più conveniente di quella di Iliad: a 5,99 euro mensili l’operatore mette a disposizione minuti e SMS illimitati, 30 GB al mese di traffico dati anche in 4G/4G+ ove disponibile, minuti illimitati verso oltre 60 destinazioni estere e numerosi altri servizi solitamente fatturati come opzioni.

Vista l’accoglienza che gli italiani hanno riservato a Iliad, l’azienda ha deciso di estendere la possibilità di attivare l’offerta “tutto compreso” a 5,99 euro ad altri 200.000 clienti, sia nuovi sottoscrittori che utenti che richiedono la portabilità del numero.

Quello fatto registrare da Iliad è il miglior lancio nell’intera storia della telefonia mobile tricolore: in passato i vari Omnitel, Wind, 3 Italia e Blu non hanno evidenziato risultati nemmeno lontanamente paragonabili anche se il mercato, va detto, era molto diverso rispetto a quello odierno.

Secondo Moody’s, stanti le cifre, in forza dello sbarco di Iliad in Italia i ricavi di TIM, Vodafone e Wind Tre scenderanno tra il 4% e il 6% l’anno nel corso del prossimo biennio. La nota agenzia di rating prevede però che Iliad non riesca ad andare oltre il 7% delle quote di mercato entro il 2020.