Google ha anticipato che il suo motore di ricerca, nel corso dei prossimi mesi, subirà una serie di modifiche definite “epocali”. L’idea alla base del lavoro dei tecnici della società consiste nel porsi progressivamente alle spalle il meccanismo di composizione dei risultati delle ricerche, ancora oggi almeno parzialmente basato sull’algoritmo di “page rank” che ha decretato il successo planetario di Google.
Presto, quindi, Google potrebbe quindi discostarsi dalle logiche tradizionali utilizzate dai motori di ricerca che elaborano le relazioni tra le pagine web essenzialmente analizzando i collegamenti ipertestuali (link) in esse contenuti. Con l’adozione dell’approccio semantico, si potrebbero tessere delle connessioni fra una pagina e l’altra focalizzandosi sui significati delle parole e, quindi, sull’interpretazione del contenuto.
Le modifiche alle quali Google sta lavorando sarebbero talmente profonde da avere un impatto globale sui milioni di siti web che ancora oggi sono indicizzati utilizzando più o meno il medesimo approccio che da tempo contraddistingue il motore di ricerca “made-in-Mountain View“. Gli ingegneri di Google, comunque, non stanno rimpiazzando l’attuale sistema di ricerca basato sull’introduzione di uno o più termini; la società, piuttosto, sta cercando di offrire risultati ancor più pertinenti concentrandosi soprattutto sugli aspetti legati al reale significato delle parole.
E’ stato Amit Singhal, una delle “menti” che si occupano di seguire e migliorare il funzionamento del motore di ricerca di Google, a spiegare per sommi capi le novità in arrivo. Grazie alla ricerca semantica, ha spiegato Singhal, il motore potrà associare più facilmente parole differenti con altri termini come, ad esempio, “Google” con i suoi fondatori “Larry Page” e “Sergey Brin”. E saprà anche differenziare il significato di ciascun termine introdotto nella casella di ricerca (ad esempio, la casa automobilistica “Jaguar” e l’omonimo felino…).
Secondo Singhal, insomma, il comportamento di Google somiglierà molto più da vicino a quello utilizzato da “ogni persona per comprendere il mondo che la circonda“.
Le novità che saranno portare al debutto nel motore di ricerca di Google sono figlie di numerosi esperimenti che sono stati via a via condotti nel corso degli ultimi anni. Google punterà moltissimo sulle cosiddette “risposte veloci” ossia sulle informazioni che, in risposta ad una specifica interrogazione dell’utente, vengono mostrate in capo alla pagina dei risultati. Tra le “risposte veloci”, a seconda di quanto cercato, vi possono essere i risultati di una sfida calcistica, di un torneo di tennis, le condizioni meteo, gli orari di volo di una compagnia aerea e così via. L’intento è quello di rispondere automaticamente a domande sempre più complesse: digitando “quali sono i 10 laghi più grandi del mondo?“, “qual è la data di nascita Giorgio Napolitano?“, “la capitale dell’India?“, “quando morì John Lennon?“, gli utenti debbono poter ricevere, immediatamente, come primo elemento della SERP, la risposta al quesito. Digitando il nome di una città, di un’attrazione, di un punto d’interesse qualunque, poi, Google proporrà immediatamente le sue principali caratteristiche.
Con l’approccio semantico, secondo i principali osservatori, Google sta cercando di mantenere il più possibile gli utenti sul motore di ricerca e sui suoi servizi. Il motore, insomma, come uno strumento non più “cerca e fuggi” ma come un servizio capace di soddisfare gli utenti, anche in ottica “social”.