Vi ricordate di Google Duplex, il servizio da noi ancora non disponibile che al momento del lancio ha sollevato più di qualche punto interrogativo e che permette di lasciare che sia l’assistente digitale a prenotare un tavolo al ristorante, un appuntamento dal parrucchiere, un soggiorno in hotel e così via (vedere Google Duplex in prova per un numero ristretto di utenti: l’assistente si occupa delle prenotazioni telefoniche)?
Basata sulla stessa tecnologia, l’azienda di Mountain View ha nei mesi scorsi presentato Call Screening, nuova funzionalità che rende l’Assistente Google in grado di rispondere automaticamente alle chiamate telefoniche in arrivo e parlare con l’interlocutore. L’utente può impostare i messaggi di risposta e leggere la trascrizione delle conversazioni senza neppure toccare il dispositivo mobile.
Con Call Screening (in italiano Filtra chiamata), si ha a disposizione un vero e proprio assistente che, con una voce sintetizzata (peraltro molto poco “robotica”), si occupa di rispondere alle chiamate quando si fosse impegnati registrando in forma testuale il messaggio lasciato dall’interlocutore.
Nel caso di spammer o numerazioni note per l’effettuazione di chiamate commerciali o indesiderate, si può ad esempio rispondere con un “messaggio preconfezionato” chiedendo la rimozione della numerazione dall’elenco dei contatti.
Per il momento la funzionalità è fruibile solo negli Stati Uniti e in alcuni Paesi anglofoni; è inoltre riservata ai soli possessori di Pixel 3 e Pixel 3 XL (funziona però anche con i precedenti modelli ed è disponibile un hack che permette di attivare la funzionalità sui telefoni sottoposti a rooting).
Dal momento che Filtra chiamata è strettamente legata all’app Google Telefono (sarà attivabile accedendo alle sue impostazioni), esaminando i file di configurazione si è scoperto che a breve dovrebbe essere fruibile anche dai possessori di smartphone Motorola e HMD Global (Nokia) basati su Android One.
La pagina di supporto di Filtra chiamata è inoltre già disponibile in italiano (consultare questo indirizzo): ancora non v’è alcuna certezza ma è verosimile l’attivazione, nel prossimo futuro, del risponditore automatico intelligente anche in terra europea. Riteniamo che più per questioni tecniche, il ritardo sia principalmente dovuto alla verifica della compatibilità di Filtra chiamata con le vigenti disposizioni normative. Un po’ come accaduto nel caso dell’attivazione del riconoscimento facciale di Google Foto: Google Foto, app per gestire i propri archivi e crearne il backup. In quel caso, però, basta l’impiego di una VPN statunitense mentre lo stesso trucco non è applicabile per Filtra chiamata.
Google assicura comunque che nell’account dell’utente, nella pagina delle attività dell’assistente digitale e nella sezione Attività web e app non vengono salvati né l’audio né le trascrizioni di Filtra chiamata.