I CAPTCHA di Google diventano invisibili. I tecnici della società di Mountain View spiegano di aver ulteriormente aggiornato il meccanismo che permette di verificare, ad esempio, che la registrazione a un sito web venga compiuta da una persona in carne ed ossa e non da una procedura automatizzata (bot).
Se fino a oggi, nella maggior parte dei casi, bastava semplicemente spuntare la casella Non sono un robot, questa volta Google ha voluto esagerare ed eliminare completamente il box CAPTCHA.
Utilizzando algoritmi di machine learning e una serie di valutazioni effettuate sul client collegato, il nuovo CAPTCHA di Google resta del tutto invisibile quando non vi fossero indizi che facessero ritenere l’azione di un bot.
Collegandosi da una normale connessione italiana, quindi, il CAPTCHA di Google la maggior parte delle volte non apparirà proprio.
Nel caso in cui il sistema di verifica di Google non fosse assolutamente certo circa la provenienza della richiesta, si passerà ai meccanismi di controllo tradizionali (visualizzazione di un quesito grafico da risolvere, digitazione di lettere/numeri).
L’ulteriore buona notizia è che i webmaster che già si appoggiano al servizio Google reCAPTCHA possono sin da oggi provare il nuovo sistema di controllo “invisibile” che, come dichiarato dai tecnici della società d’Oltreoceano, è inflessibile con i bot e amichevole con gli umani.
Utilizzando Tor Browser e, quindi, la rete Tor per collegarsi con i server web remoti, ovviamente, Google continuerà ovviamente a chiedere conferma nelle modalità tradizionali.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Google a questo indirizzo.