Se ne stava già parlando da qualche settimana ma le indiscrezioni si fanno più insistenti: Huawei starebbe valutando di vendere la controllata Honor. In pole position per un’eventuale acquisizione ci sarebbe il gruppo Digital China che è già distributore dei prodotti Honor ma ad aver espresso il loro interesse vi sarebbero nomi come Xiaomi e TCL.
Il noto analista Ming-Chi Kuo, che in passato ha sempre condiviso informazioni attendibili sui “movimenti di mercato” delle varie aziende con largo anticipo, ha spiegato che se Honor potesse agire in maniera indipendente rispetto a Huawei potrebbe sottrarsi alle restrizioni decise dall’amministrazione Trump e acquistare componenti senza alcun limite.
Secondo l’agenzia Reuters, l’accordo per la vendita di Honor varrebbe circa 3,2 miliardi di euro, un importo probabilmente non elevato se si considera che per Canalys, almeno stando ai dati più recenti, gli smartphone a marchio Honor rappresentano il 26% di tutte le vendite di telefoni di casa Huawei con quasi 15 milioni di unità spedite nel secondo trimestre di quest’anno.
Digital China, che è già partner di Huawei anche nel settore del cloud computing e in altre attività, potrebbe mettere sul piatto anche delle somme aggiuntive aiutando la società cinese nello sviluppo del suo sistema operativo e nella futura creazione dei suoi chip.
Perché Huawei non si sbarazza della sua divisione smartphone cedendola a Honor? Il motivo è che nonostante i terminali più recenti non possano ad esempio preinstallare Google Play Services e Play Store, le vendite sono comunque interessanti, soprattutto nei Paesi asiatici e in Russia dove l’assenza dei componenti software Google non è ritenuta un neppure un problema.
I protagonisti della vicenda per il momento hanno preferito non rilasciare alcuna dichiarazione senza confermare né smentire le voci circolate in queste ore.