Lo scontro tra Stati Uniti e Cina si fa ancora più duro. L’amministrazione Trump ha deciso di imporre un blocco alle importazioni dei prodotti realizzati dalle imprese estremo-orientali. Huawei e ZTE sono in cima alla lista delle imprese con cui non è permesso fare affari.
Il Dipartimento del commercio degli Stati Uniti d’America usa parole pesanti dichiarando che Huawei sarebbe coinvolta in attività contrarie alla sicurezza nazionale e capaci di mirare gli interessi USA in fatto di politica estera.
Huawei ha replicato osservando che la decisione appena assunta avrà come unico risultato quello di danneggiare imprese e consumatori finali ponendo contemporaneamente un freno agli sforzi per lo sviluppo della nuova rete 5G.
Le prime avvisaglie di un conflitto che si sarebbe a breve inasprito si erano già registrate la scorsa settimana quando Trump decise di imporre una tassa sul 25% delle importazioni provenienti dalla Cina (del valore di 200 miliardi di dollari). Il Paese estremo-orientale reagì fissando importanti dazi sulle importazioni di beni di provenienza statunitense.
Il presidente USA e il leader cinese Xi Jinping dovrebbero incontrarsi a giugno durante un meeting in Giappone: fino ad allora, però, gli analisti prevedono ingenti danni economici per le aziende cinesi coinvolte e per tutte le imprese d’Oltreoceano che hanno sempre fatto affari con loro.
Le aziende cinesi potranno uscire dalla “lista nera” soltanto se dimostreranno alle autorità preposte di non svolgere alcun tipo di attività lesiva degli interessi americani.
Allo stato attuale, facendo un esempio concreto, Google non potrà più concedere neppure l’installazione di Android sui dispositivi Huawei a meno di non ricevere un esplicito “via libera” dal Dipartimento del commercio.
“Impedire a Huawei di fare business negli Stati Uniti non renderà gli USA più sicuri o più forti“, si era recentemente commentato dall’azienda. “Simili azioni costringeranno soltanto gli Stati Uniti a rivolgersi ad alternative tecnologicamente inferiori e più costose. Restrizioni irragionevoli come queste, inoltre, sono lesive dei diritti di Huawei e avranno come conseguenza una serie di vertenze legali“.