Come più volte sottolineato dal presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, il machine learning (o “apprendimento automatico”, in italiano), è una delle aree sulle quali si stanno maggiormente concentrando gli investimenti dell’azienda (what’s next? Quali sono i programmi futuri di Google?).
In occasione della NEXT Google Cloud Platform di San Francisco, la società di Mountain View ha infatti presentato Cloud Machine Learning Platform, una nuova soluzione che assisterà gli sviluppatori nella creazione di applicazioni capaci di fruire dell’“intelligenza artificiale” messa a disposizione “in the cloud” da parte di Google.
Dall’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin si spiega che gran parte delle applicazioni Google utilizza già la Cloud Machine Learning Platform: si pensi alla nuova casella di posta Inbox (Google Inbox risponde automaticamente alle email), all’app Google Foto (con la classificazione automatica delle foto e la ricerca per immagini), alla ricerca vocale, a Google Translate e così via.
E proprio a dicembre Google aveva presentato delle nuove API, destinate ai programmatori, per abilitare le loro app al riconoscimento degli oggetti ritratti nelle foto: Riconoscere i soggetti nelle foto con Cloud Vision API.
Google compie così un ulteriore importante passo in avanti presentando una piattaforma che da un lato permette di creare modelli di apprendimento automatico a partire dai dati forniti dagli sviluppatori e dall’altro offre modelli pre-confezionati, risultato di un periodo di addestramento già svolto dai tecnici della società.
Con la Cloud Machine Learning Platform, quindi, gli sviluppatori possono arrivare ad utilizzare nelle proprie applicazioni quelle stesse tecniche di deep learning che sono già state da tempo abbracciate e via a via affinate da Google. Il programmatore potrà quindi allestire reti neurali e far leva sulle risorse computazionali del colosso di Mountain View per svolgere elaborazioni complesse tese ad emulare il comportamento del cervello umano.
Cloud Machine Learning Platform utilizza a sua volta Tensorflow, libreria per il machine learning che Google aveva reso opensource appena qualche mese fa: Machine learning: Google presenta TensorFlow.
Gli interessati possono richiedere di partecipare in anteprima al programma Cloud Machine Learning Platform facendo riferimento a questa pagina.