Google ha annunciato che i suoi ingegneri stanno sviluppando una tecnologia che consenta agli autoveicoli di muoversi autonomamente, senza alcun intervento umano. Le auto del colosso di Mountain View sono state già messe su strada per espletare alcuni test iniziali: secondo quanto dichiarato dai portavoce dell’azienda, i primi esperimenti avrebbero avuto successo evidenziando le potenzialità del meccanismo da poco messo a punto.
Le auto di Google sfruttano una combinazione di sensori radar, navigatore satellitare e videocamere per districarsi nel traffico abbinando anche l’impiego di una tecnologia capace di analizzare l’ambiente circostante.
Sebastian Thrun, uno degli ingegneri software che lavorano a Mountain View, ha spiegato come le vetture della società siano riuscite “nell’impresa” di guidare senza intervento umano dalla sede di Google sino agli uffici di Santa Monica, transitando anche per Hollywood Boulevard. “Complessivamente, le nostre macchine intelligenti hanno percorso già oltre 140.000 miglia (circa 225.000 chilometri, n.d.r.) è un’assoluta novità nel campo della ricerca robotica“.
Durante i test condotti da Google, tutte le macchine – sebbene operativamente autonome – avevano a bordo un pilota “umano” in grado di sorvegliare le attività ed entrare in azione nel caso in cui venisse rilevato qualcosa di anormale.
Google si è sinora occupata pressoché esclusivamente di tecnologie per la ricerca delle informazioni, di sistemi operativi, di dispositivi mobili. L’esperimento condotto a termine nei giorni scorsi rappresenta una nuova sfida, in primis, per dare un ulteriore impulso alle attività dell’azienda: l’azienda vuole forse automatizzare, ad esempio, la raccolta degli archivi fotografici per il servizio Street View?
Per una volta Google sembra però non essere stata la prima realtà, a livello mondiale, a pensare ad una vettura in grado di muoversi autonomamente nel traffico e quindi dotata di una sorta di “intelligenza artitificiale” con capacità deicisionali. L’Università di Parma, con il progetto VisLab, ha già messo a punto una tecnologia simile.
Una vettura VisLab, infatti, partita da Milano raggiungerà Shangai, in Cina evidenziando come anche dall’Italia sappiano nascere idee valide.