Quando si effettua una ricerca con Google così come con qualsiasi altro motore, si digitano delle parole. Ciascun termine di ricerca, però, nasconde dei significati ben precisi. Alcune espressioni possono avere più interpretazioni ed assumono una valenza differente a seconda del contesto in cui sono utilizzate. Per anni le ricerche si sono effettuate confrontando delle parole chiave con i termini d’interesse. “Per un motore di ricerca i termini “taj mahal”, ad esempio, sono state sempre due semplici parole“, ha osservato Amit Singhal, ingegnere di Google. Con l’importanza che il “web semantico” (ricordiamo che il termine “semantica” fa riferimento alla parte della linguistica che studia il significato delle parole) sta via a via acquisendo, Google ha deciso di spingere ulteriormente il piede sull’acceleratore presentando il progetto Knowledge Graph.
Come ha spiegato Singhal, si tratta di un’innovazione che è in via d’implementazione sul motore di ricerca di Google; una caratteristica in più che permetterà – dapprima proposta soltanto agli utenti americani – di ottenere risultati più pertinenti, dettagliati ed utili. Perché un “grafico della conoscenza”? Semplice. Google, grazie ai nuovi algoritmi che sono stati implementati dai suoi tecnici, riesce a mettere in correlazione argomenti, oggetti, persone, località in modo efficace elaborando un grafico, in continua evoluzione ed espansione, che di fatto collega le varie entità. Quando il motore di Google deve fornire delle risposte ad un’interrogazione, attingerà anche alle informazioni tracciate da tale grafico fornendo così informazioni pertinenti, grazie alla corretta interpretazione del significato dei termini digitati.
Scrivendo “taj mahal” nella casella di ricerca, il motore di Google si trova a dover gestire un’espressione piuttosto ambigua. La prima cosa che balza alla mente è di sicuro il mausoleo indiano ma se l’utente stesse cercando informazioni sull’omonimo musicista, sulle pellicole cinematografiche con lo stesso nome, sull’hotel-casinò sorto ad Atlantic City (USA) od, ancora, sul più vicino ristorante indiano con la medesima ragione sociale?
“Google è adesso in grado di capire le differenze“, ha dichiarato Singhal presentando una pagina di anteprima del motore di ricerca dalla quale si apprende come il sistema reagisce nel caso di interrogazioni dal significato polivalente.
Nella zona di destra del motore di ricerca, Google mostrerà – d’ora in avanti – dei brevi sommari sulle notizie di cui si ha bisogno. Grazie al “Knowledge Graph“, il motore può proporre informazioni su tematiche strettamente collegate. Non solo. L’idea è quella di cercare di rispondere all’utente prima ancora che questi digiti il successivo quesito nella casella di ricerca.
La nuova impostazione consentirà di tenere gli utenti del motore di ricerca per più tempo sulle sue pagine. Sino ad oggi, infatti, il tempo medio di permanenza sul motore di Google è sempre stato molto basso: una ricerca, un clic su uno dei risultati proposti ed ecco che il servizio del colosso di Mountain View viene subito abbandonato. “Knowledge Graph” potrebbe aiutare Google anche su questo versante fornendo le informazioni che gli utenti cercano direttamente nelle pagine SERP del suo motore di ricerca.