L’annuncio di oggi va a completare la notizia che avevamo pubblicato già qualche settimana fa (Domotica, a breve il termostato smart di Google?) perché conferma il grande interesse di Google nel settore della domotica.
La società fondata da Larry Page e Sergey Brin avrebbe infatti sborsato una somma pari a 3,2 miliardi di dollari per accaparrarsi Nest, leader nella progettazione e nella realizzazione di soluzioni per l’automazione ed, in particolare, per la domotica. Nest è specializzata nella produzione di “termostati intelligenti” e allarmi antifumo.
L’idea di Google è quella di far proprio il “know-how” di Nest, realtà molto conosciuta ed apprezzata Oltreoceano, per entrare subito da protagonista nel segmento di mercato della domotica. Soprattutto ora che si parla sempre più di “Internet delle cose” ossia di oggetti di utilizzo comune (si pensi ad un normale frigorifero) che acquisiscono una sorta di intelligenza artificiale grazie al software precaricato ed alla disponibilità della connessione di rete (vedere questi nostri articoli).
Nest ha già a catalogo dei termostati “smart” che possono essere comandati a distanza usando un dispositivo mobile Android od iOS, che possono collegarsi alla rete locale e ad Internet e che quindi possono inviare e ricevere informazioni da altri oggetti o device elettronici. Le soluzioni di Nest operano in ottica “green” gestendosi automaticamente con lo scopo di ridurre i consumi energetici ed evitare, ad esempio, una gestione scorretta delle temperature dei vari ambienti, a casa come sul posto di lavoro.
Il termostato intelligente di Nest è capace anche di monitorare lo stile di vita degli utenti adattando di conseguenza il suo funzionamento.
Manovra di alto profilo, insomma, per Google, nonostante non sia propriamente a buon mercato. Nest infatti porta con sé anche un’ulteriore importante dote: la società è stata fondata da Tony Fadell, colui che può essere considerato uno dei padri dell’iPod di Apple.
Il colosso di Mountain View si mette in casa una personalità di spicco che ha sicuramente una visione piuttosto ampia delle attività della concorrenza e che, d’altra parte, può aiutare Google nello sviluppo di attività remunerative legate al mondo della domotica.