Google ha deciso di investire con convinzione su nuovi progetti per la realtà virtuale. Lo ha comunicato in queste ore l’azienda stessa che ha messo Clay Bavor a capo della nuova divisione. Bavor era già una delle figure di spicco per alcuni importanti progetti dell’azienda quali Drive e Gmail.
La società di Mountain View prevede quindi di rafforzare rapidamente la sua presenza in un settore che viene accreditato di una imminente e vorticosa crescita.
Per il momento Google ha investito pesantemente in Magic Leap, società che è da tempo impegnata nelle soluzioni per la realtà virtuale ed aumentata: Google Glass e ologrammi con la tecnologia Magic Leap?.
L’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin ha poi dimostrato come, utilizzando un semplice ed economico “cartonato” (Google Cardboard) sia possibile trasformare qualunque smartphone di fascia medio-alta in un visore per la realtà virtuale (ne abbiamo parlato anche negli articoli Google certifica visori e app per la realtà virtuale e Cardboard Camera, realtà virtuale sui dispositivi Android).
Proprio quel Cardboard inizialmente irriso dal molti, che pensavano ad uno scherzo o ad una mera trovata pubblicitaria di Google, proprio secondo Bavor, avrebbe di recente permesso ai medici di un ospedale statunitense di salvare la vita ad un neonato con problemi cardiaci. Il modello 3D del cuore del bimbo non era visualizzabile diversamente (non c’erano le apparecchiature adatte) ma Cardboard ha permesso di colmare brillantemente la lacuna fornendo un valido aiuto ai chirughi.
When Cardboard came out ~1.5 years ago, people wondered if it was a joke. Last month, it helped save a baby’s life. https://t.co/tS591usFfP
— Clay Bavor (@claybavor) 8 Gennaio 2016
Con Microsoft che punta tutto su HoloLens, Facebook ed Oculus che hanno appena lanciato il visore Rift, Samsung che ha presentato Gear VR e con Playstation VR all’orizzonte, Google ha deciso di rompere gli indugi ed investire con convinzione sulla realtà virtuale.
Google X, il “laboratorio di idee” si presenta con un logo “ad hoc”
Il laboratorio per i “progetti speciali” battezzato Google X si presenta con un nuovo logo.
Quasi in contemporanea con la notizia del varo della divisione impegnata sulla realtà virtuale, Google ha spiegato che il suo “incubatore di progetti innovativi”, d’ora in avanti si chiamerà semplicemente “X” e sarà uno dei tasselli direttamente controllati dalla neocostituita società-madre Alphabet.
X continuerà ad occuparsi di veicoli autonomi (le auto “che si guidano da sole”), di progetti per la robotica (divisione Replicant), del Project Loon e dei suoi palloni aerostatici per la copertura del territorio con la banda larga (I palloni aerostatici di Project Loon coprono aree più vaste), del Project Wing (mira alla realizzazione di droni per la consegna delle spedizioni: Droni Google per le consegne a partire dal 2017) e di Makani, progetto con cui Google mira a generare energia elettrica usando turbine volanti fatte muovere dal vento.