Fornire la banda larga a quelle fette di popolazione che ancora soffre il problema del digital divide. Questo l’obiettivo dichiarato da Facebook nelle scorse settimane quando fu presentato il nuovo “Connectivity Lab“: Facebook, una rete di droni e satelliti per l’accesso ad Internet.
Con un esborso di 20 milioni di dollari, Facebook ha acquisito l’inglese Ascenta, società che si occupa della progettazione e della realizzazione di droni equipaggiati con pannelli solari, utilizzati per l’alimentazione dei velivoli. Attraverso l’impiego dei droni, combinati con l’utilizzo di satelliti, Facebook ha spiegato di voler offrire la banda larga in quelle aree della Terra in cui i collegamenti terrestri lasciano a desiderare.
Google si è immediatamente posta sulla scia di Facebook confermando l’avvenuta acquisizione di Titan Aerospace, società che come Ascenta produce droni studiati per restare in volo, ad alta quota (circa 20 chilometri di altitudine), per lunghi periodi di tempo (fino a tre anni).
Fra i modelli di droni che Titan sta mettendo a punto, il più piccolo (Solara 50) ha un’apertura alare leggermente più grande rispetto a quella di un Boeing 767.
Il colosso fondato da Larry Page e Sergey Brin ha così soffiato a Facebook un’azienda – Titan Aerospace – che aveva recentemente destato grande interesse in Mark Zuckerberg e per la cui acquisizione erano stati avviati una serie di colloqui.
Il valore economico dell’accordo fra Google e Titan Aerospace non è stato reso noto.
Si tratta comunque di un’importante intesa che Google affiancherà al “Project Loon“, l’ambiziosa iniziativa che prevede l’utilizzo di palloni aerostatici per fornire connettività a banda larga alle utenze terrestri: Google: Internet a banda larga con i palloni aerostatici.